“Lo chiamavano Tyson”, il romanzo d'azione di Mauro Valentini che racconta l'anima della periferia romana

Copertina e autore di :"Lo Chiamavano Tyson".
Copertina e autore di :"Lo Chiamavano Tyson".
di Emilio Orlando
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 11:22

Un rientro “forzato", quasi una fuga a Roma dagli Stati Uniti. Una narrazione concitata, che passa dai quartieri bene, fino a degradare nelle periferie, a colpi di suspance e grande capacità descrittiva, come se dalle pagine venissero fuori, i rumori e gli odori pesanti carichi di precarietà, violenza e rabbia. A fare da sfondo all' avvincente racconto le note dei “Jethro Tull”. Fausto Colasanti è un cinquantenne che sopravvive facendo piccoli lavori saltuari. È da tutti chiamato Tyson oltre che per l’aspetto, per la sua atavica incapacità a controllare la rabbia. Un compagno d'infanzia, oggi famoso chef, lo segnala per un lavoro al Commendatore Peroni, manager nel campo dell’edilizia. Egli dovrà però trovare un aiutante e per non perdere quella che sembra un’ottima e ultima occasione lavorativa, Tyson proporrà il suo amico Alcide Pennello. Tyson e Alcide saranno i custodi della villa del costruttore per 24 ore al giorno, completamente immersa nel verde del quartiere romano dell'Eur. L'edificio è dotato di un originale sistema anti intrusione: una gabbia blindata che imprigiona i ladri permettendo ai custodi di avvertire la polizia. Ma la durezza di Tyson e l'avventatezza di Pennello, insieme a un crescendo di azioni grottesche e imprevedibili, scateneranno una serie di eventi sorprendenti che inchioderanno il lettore fino all'ultima pagina.

«Questo romanzo dalle tinte così forti l'ho dedicato a quelli come Tyson, agli sradicati, agli esiliati che hanno popolato i quartieri ghetto della Capitale. Ci sono tanti Tyson nelle periferie di Roma e molti avrebbero potuto avere un destino migliore, ma non ce l'hanno fatta. Lui in questa storia che racconto, avrà un'ultima, inaspettata opportunità per dare una svolta alla vita, anche a costo di usare la violenza» - ha sottolineato Mauro Valentini, autore oltre che di questa ultima fatica letteraria anche delle opere “Mio figlio Marco – La verità sul caso Vannini” scritto con Marina Conte, “Mirella Gregori – Cronaca di una scomparsa” e “Marta Russo – Il Mistero della Sapienza” (Armando editore). Con quest'opera ha vinto il premio letterario Costa d’Amalfi 2017 e si è classificato secondo al “Premio Piersanti Mattarella 2019”. Lo stile di “Lo chiamavano Tyson” (Armando Editore) a tratti grottesco, violento e claustrofobico, richiama alcuni scrittori che hanno influito sulla formazione e sull’immaginario dell’autore: Niccolò Ammaniti e Carlo Lucarelli, ma anche Roberto Saviano e Giancarlo De Cataldo.

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