“In nome del popolo televisivo”; da Cogne ai giorni nostri scritto da un giudice e da una giornalista

Adriana Pannitteri e Valerio de Gioia
Adriana Pannitteri e Valerio de Gioia
di Emilio Orlando
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 16:50

Un libro scritto a quattro mani da un giudice e da una giornalista televisiva. Punti d'osservazione, quello mediatico e quello giudiziario che sembrano distanti, che prima o poi si incontrano.  A 20 anni dal delitto di Cogne, Il magistrato Valerio de Gioia e la giornalista del Tg1 Adriana Pannitteri propongono una approfondita analisi dei casi mediatici più importanti di questi ultimi 20 anni nel libro 'In nome del popolo televisivo. ”Da Cogne ai giorni nostri”, è il titolo dell'opera edita dalla Vallecchi con la prefazione di Massimo Bernardini e la postfazione di Klaus Davi.

Il 30 gennaio del 2002 veniva trovato il corpo massacrato del piccolo Samuele in una villetta di Cogne, frazione di Montroz, in Valle d'Aosta. Per quel delitto atroce, che tenne l'Italia in apprensione anche per l'esorbitante attenzione massmediatica, finirà in carcere la madre, Annamaria Franzoni. E da quel momento il paesino montano di Cogne diventerà uno dei troppi luoghi della toponomastica italiana con delitti e violenze di cui si discute nei talk show ad ogni ora e su ogni rete. Niente sarà più come prima e il popolo dei salotti televisivi si approprierà di un linguaggio che prima era solo delle aule di tribunale. Il caso Yara, il caso Parolisi, il caso Vannini e via di seguito.

Valerio de Gioia è autore di oltre 200 libri, attualmente giudice presso la quarta sezione penale del tribunale di Roma e Adriana Pannitteri, che lavora al Tg1 autrice di diversi libri su tematiche sociali e sul femminicidio, raccontano la deriva mediatica che sembra ormai entrata a far parte del nostro costume nazionale, come e più che in altri Paesi. 

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