Il museo Must a Lecce: dalla sorpresa alla delusione

2 Minuti di Lettura
Sabato 16 Aprile 2016, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 21:57
Gentile direttore, vengo spesso a Lecce per motivi di lavoro, cosa che ho fatto anche nelle recenti festività pasquali. Negli ultimi anni ho apprezzato la vivacità culturale di questa città, bellissima, e mi aveva sorpreso la presenza del Must con le sue opere e le sue mostre sull'arte contemporanea, anche cinese. Ma, a quanto vedo, è durato poco. L'ho trovato spesso chiuso e gli orari di apertura sono molto ristretti. Nessuna informazione e guida. E il sabato sera, il museo sembra essere un parcheggio per i figli di coppie che hanno deciso di andare al cinema o al ristorante. Ma ci sono programmi espositivi? Chi lo dirige? C'è un conservatore? C'è un curatore? E' tutto finito. Che peccato!

Francesco Chiesa
(Milano)

Gentile lettore,
la strada per fare del Salento una meta turistica organizzata e accogliente non solo per il mare, ma anche per l'arte, la cultura e i beni architettonici resta ancora lunga. Bisogna ammettere che molti passai in avanti in pochi anni sono stati compiuti, con restauri, aperture, mostre, recuperi funzionali di strutture per molti decenni abbandonate. Ma non basta. Lei cita il Must, a giusta ragione. Potremmo allungare l'elenco con il museo Castromediano - in condizioni sempre più precarie, soprattutto negli ultimi tempi con lo svuotamento delle Province - o dell'apertura solo parziale delle splendide chiese del Barocco leccese. Per non parlare delle auto e dei motorini che sfrecciano in pieno centro, tra i vicoli, mentre i turisti passeggiano con lo sguardo all'insù per ammirare i fregi delle chiese, gli angoli dei palazzi e dei balconi, la ricchezza dei beni architettonici. Una scelta scellerata, quella di consentire il traffico automobilistico nelle stradine di Lecce, soprattutto se si considera che, nello stesso tempo, si trova poi il coraggio di candidare il centro storico a patrimonio dell'Unesco. Apparenza, solo apparenza. Ecco perché la strada è lunga, molto lunga. Ma è tracciata. E una lettera-segnalazione come la sua, che giriamo al Comune di Lecce e ai responsabili del Dipartimento cultura, potrà solo accorciare il cammino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA