Xylella, torna la protesta: da domani presidio permanente degli agricoltori a Lecce

Xylella, torna la protesta: da domani presidio permanente degli agricoltori a Lecce
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Venerdì 22 Marzo 2019, 18:08
Un presidio permanante degli agricoltori per chiedere interventi immediati nella lotta alla xylella. Partirà domattina all’alba a Lecce l’iniziativa che vedrà la partecipazione di centinaia di agricoltori, trattori e altri mezzi agricoli che stazioneranno in piazza Mazzini fino a quando non arriveranno «risposte certe per le aziende salentine messe in ginocchio dal batterio che sta distruggendo gli uliveti». Lo annunciano in una nota Mimino Primiceri e Benedetto Accogli, responsabili della mobilitazione, sottolineando che «dopo le proteste delle scorse settimane continuiamo senza bandiere delle associazioni e senza simboli, nemmeno quelli dei gilet arancioni che è il movimento della terra con cui abbiamo manifestato a Bari e a Roma per ottenere un decreto legge e tempi certi».
«Sono quattro milioni le piante di ulivo definitivamente morte a causa del batterio - evidenziano - e altre 17 milioni rischiano di fare la stessa fine, mentre sono migliaia le aziende agricole in ginocchio».
 «Qualcuno - rilevano Primiceri e Accogli - nonostante i problemi, ha tentato in maniera meschina prima di spaccare il fronte agricolo tra associazioni, poi di provare a dividere tra Nord e Sud della Puglia, pur di mantenere la propria posizione privilegiata e la propria poltrona: per questo togliamo qualsiasi simbolo che possa fornire alibi utili a rimandare decisioni e provvedimenti». «Tutti - continuano gli agricoltori - hanno fatto errori sul batterio, da chi non l’ha capito a chi non l’ha affrontato, da chi ha seguito i complottisti a chi ha esultato per i provvedimenti di Tar e magistratura. Adesso però è il momento dell’unità per raggiungere l’obiettivo comune del riscatto del Salento». «Abbiamo deciso di continuare e di far sentire la nostra voce in maniera forte - sottolineano - e non smobiliteremo il presidio fino a quando non ci ascolteranno e fino a quando il Governo, l’Unione Europea e la Regione Puglia non interverranno con atti concreti: sburocratizzazione per gli espianti, fondi per reimpianti, ristoro per mancato reddito. «Per consentire - concludono - alle aziende olivicole, ai frantoi e ai vivai del Salento di poter riprendere a lavorare e di poter continuare a vivere».
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