Xylella, gli ispettori dell'Unione europea: «Disastro nel Salento»

La xylella ha distrutto gli olivi
La xylella ha distrutto gli olivi
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 17 Aprile 2019, 08:21
Primo: «Rimozione immediata delle piante infette». Secondo: «Lotta al vettore, cruciale per prevenire la diffusione». Terzo: «Fondi Ue disponibili se la Decisione di esecuzione europea per contrastare la batteriosi viene applicata correttamente». Con queste tre priorità la delegazione Ue della Dg Sante ieri ha concluso la due-giorni di visite in Puglia per verificare lo stato dell'arte della fitopatia che ha messo in ginocchio l'intera regione. Dopo lunedì passato al Dipartimento regionale all'Agricoltura insieme al direttore Gianluca Nardone, ieri gli ispettori hanno voluto rendersi conto di persona del dramma provocato dalla batteriosi e dopo aver visitato alcune campagne della provincia di Lecce (Monteroni, Alezio, Casarano), si sono lasciati andare ad espressioni come «Nel Salento ormai è un disastro», «Bisogna fermare il contagio», «Il fattore tempo è determinante», e così via.
Al rientro dalla visita si sono fermati a Brindisi, dove nella sede regionale del territorio hanno incontrato le organizzazioni agricole, alle quali hanno ripetuto che il loro compito è essenzialmente quello di «frenare l'avanzamento della malattia». E per rafforzare le parole dette hanno anche mostrato alcune slides riguardanti l'espansione della xylella in tutto il mondo. Non solo. Hanno anche annunciato di aver commissionato due studi all'Efsa, con risultati attesi per la fine di questo mese e per la fine del prossimo. In base ai risultati di questi studi saranno riviste le decisioni comunitarie. I delegati della Dg Sante Ue sono stati molto chiari nel ripetere che le conseguenze di un'infrazione non riguaderanno solo la Puglia o il ministero delle Politiche agricole, ma tutto lo Stato italiano. Motivo «è importantissimo attenersi alle decisione europee rispetto alla lotta contro il batterio».
Tra le organizzazioni che hanno preso la parola ci sono state Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti e Unaprol. «Noi abbiamo ribadito che la xylella non aspetta i tempi della politica - ha fatto sapere il vice-presidente Cia Puglia, Giannicola D'Amico - e abbiamo anche richiamato l'Ue alle sue responsabilità, visto che la xylella è arrivata qui perché non sono state controllate a dovere le frontiere, chiedendo più risorse per gli agricoltori costretti a espiantare le loro piante».
Coldiretti Puglia ha, invece, puntato sugli innesti e la libertà di movimentazione di piante e legna. Ma sulla legna la Dg Sante è stata chiara: «In questo periodo in cui campeggia la sputacchina è impensabile movimentare la legna dalla zona infetta in altre aree del territorio».
«Bisogna ridare agli agricoltori le chiavi delle loro aziende e il loro futuro, attraverso i reimpianti, gli innesti e privilegiando tutte le piante ospiti appartenenti a varietà - ha detto il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis - per le quali vi sia una evidenza scientifica, anche se non definitiva, su tolleranza e resistenza al batterio».
Ieri gli ispettori della Dg Sante hanno anche visitato il primo campo sperimentale intensivo di FS-17 Favolosa piantato otto mesi fa a Casarano da Cosimo Primiceri, imprenditore agricolo socio di Italia Olivicola, su un terreno di 4 ettari che era stato completamente distrutto dalla xylella. «Il Salento è pieno di imprenditori agricoli che non si sono arresi -ha sottolineato il presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo - e che, nonostante tutto, senza aiuti pubblici, continuano ad investire per ricominciare a lavorare».
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