Xylella, contagio senza sosta: il piano del Comune. Gli esperti: «Da settembre possibili gli espianti in città»

Xylella, contagio senza sosta: il piano del Comune. Gli esperti: «Da settembre possibili gli espianti in città»
di Stefania DE CESARE
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Luglio 2019, 08:30
Potature per gli oleandri contagiati, monitoraggio dei rischi e un censimento di tutte le essenze del territorio urbano affette da fitopatie. È il piano messo a punto dal Comune per arginare il problema xylella che dopo aver distrutto le campagne salentine ha aggredito piante e arbusti di Lecce.

Dopo aver avviato le prime operazioni di pulizia conservativa degli alberi del quartiere San Lazzaro - dove la presenza della fastidiosa è stata certificata la scorsa primavera dall'Osservatorio Fitosanitario Regionale - ora Palazzo Carafa prova a individuare una strategia sul nuovo fronte apertosi nella guerra «alla xylella urbana». Quello, appunto, del disseccamento degli oleandri. Un flagello che nell'ultimo periodo si è allargato a macchia d'olio e adesso rischia di spingersi oltre San Lazzaro: da Porta Napoli alla zona Stadio, passando per la Villa Comunale e il rione Santa Rosa. Come secchi sono anche alcuni arbusti piantati sulla piazzola davanti alla darsena di San Cataldo.

Al tavolo tecnico hanno preso parte l'assessore all'Urbanistica Rita Miglietta e l'assessore all'Ambiente Angela Valli insieme a tutti i firmatari del protocollo d'intesa per la programmazione del Verde: Rosario Centonze, presidente dell'Ordine degli Agronomi; Teodoro Semeraro e Afro Carpentieri della Fondazione Orto Botanico; l'Arif rappresentata da Luigi Melissano nelle vesti di responsabile del demanio forestale; i dirigenti comunali del settore Urbanistica e Ambiente; i responsabili degli uffici Verde Pubblico e Parco Rauccio.

«È stato messo a punto un programma di interventi in virtù del quale proseguiranno le attività di potatura degli oleandri - si legge nel comunicato - e, al contempo, verrà avviato un censimento di tutte le essenze arboree affette da fitopatia, con particolare attenzione ai casi di xylella».

Di oleandri, infatti, sono pieni i viali storici e monumentali della città, gli angoli della Villa comunale, le piazzole davanti al cimitero, alcuni scorci di periferia e le marine. Gli alberelli fioriti di bianco e di rosa si trovano lungo gli spartitraffico che portano al mare fino, appunto, a San Cataldo. Al momento, per queste piante delle marine, si tratta solo di ipotesi: la certezza dell'infezione si ha solo per gli oleandri di San Lazzaro.

Parallelamente il Comune ha stabilito l'avvio di una nuova interlocuzione con la Regione Puglia, attraverso l'agenzia Arif, tesa «all'individuazione e alla condivisione di un processo di monitoraggio del rischio, sia in termini di incolumità e sicurezza dei cittadini relativamente ai pericoli di cedimenti e cadute di rami e piante arboree, sia in termini più scientifici legati alle caratteristiche della fitopatia e relativi alla salute e al decoro delle stesse essenze».

Non solo. A sei anni dalla diffusione dell'emergenza xylella scoppiata ufficialmente nell'autunno 2013, il Comune avvierà «un progetto di formazione rivolto a tutti gli operatori da svilupparsi in collaborazione con l'Ordine degli Agronomi e con il supporto della stessa agenzia regionale con l'obiettivo di adeguare le tecniche di manutenzione del verde alle varie fitopatie presenti sul territorio, con particolare riferimento al batterio xylella». L'auspicio dell'amministrazione è che Lecce possa diventare «capofila in tutta la Puglia per nuovi approcci sperimentali nella lotta alla xylella, per lo meno in riferimento al verde pubblico urbano».

«Bene il monitoraggio dei rischi e le operazioni di potatura. Ma in futuro, se sarà necessario, si dovrà procedere con l'espianto degli oleandri» dicono gli esperti. E gli espianti, a loro avviso, potrebbero partire già a settembre. 

Resta in stand-by, al momento, il nodo fondi. Difficile, infatti, che possa essere messo in piedi in tempi brevi un piano di espianti e piantumazioni ex novo di tutte le piante infette e a rischio. La normativa non prevede aiuti per gli alberi pubblici e gli enti comunali - così come Lecce - fanno fatica a contenere l'infezione, anche a causa della scarsità di risorse.
Qualche giorno fa, l'assessore regionale all'Agricoltura Leonardo Di Gioia - oggi dimissionario - aveva dichiarato a Quotidiano che l'Ente di viale Capruzzi non aveva previsto «nessuna di misura di aiuto ai Comuni per le piante colpite da xylella nelle aree urbane» ma, per far fronte a questa nuova emergenza, non aveva escluso l'ipotesi di attingere ai 300 milioni che il Governo ha destinato all'agricoltura pugliese. Oggi, quindi, il rischio è che centinaia di piante e alberi secchino senza che i Comuni possano tempestivamente prevedere il loro espianto, distruzione e sostituzione, come prevedono i protocolli ministeriali per la xylella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA