Voti ritoccati: gli studenti superano la messa alla prova. "Promossi" e reato estinto

Voti ritoccati: gli studenti superano la messa alla prova. "Promossi" e reato estinto
di Roberta GRASSI
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Venerdì 4 Novembre 2022, 21:52 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:27

Fine della messa alla prova, sono stati “promossi” e il reato si è estinto. Hanno prestato servizio presso la Protezione civile, o in una associazione che si occupa di salvamento. Hanno partecipato a progetti sulla legalità. Si parla di sei liceali finiti sotto inchiesta, da parte della procura dei minorenni di Lecce, per aver modificato i voti sul registro. Tutti frequentavano la stessa classe dello scientifico “De Giorgi”. Il procuratore Simona Filoni ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. I fatti risalgono all’anno scolastico 2017 e 2018. L’ultimo provvedimento è del giudice Paola Liaci. 


L’avviso di conclusione delle indagini fu notificato nel giugno 2020 a ragazzi di Lecce, Cavallino, Surbo e a un giovane della provincia di Brindisi. Nel provvedimento c’erano tutti i dati relativi agli accessi: dagli indirizzi Ip (sequenze numeriche che identificano in maniera univoca qualsiasi dispositivo collegato a Internet), alle utenze con cui gli alunni si collegavano per “gonfiare” i giudizi. Alcuni esempi: un compito in classe del 3 febbraio 2018 era passato da 7 a 8 e mezzo; la prova di filosofia del 17 aprile era stata “premiata” con un 7+, in sostituzione di un modesto 6 e mezzo; due “impreparato” del 10 marzo dello stesso anno erano stati sostituiti addirittura con un 9 e mezzo e con un 6-.

E ancora: voti negativi del tutto cancellati, altri aggiunti di sana pianta nonostante l’alunno fosse assente. I sei imputati, stando alle indagini, non modificavano solo i loro voti, ma si mettevano a disposizione anche dei compagni di classe.


La condotta fu ritenuta grave dai docenti, in prima istanza, che si accorsero delle anomalie, e dagli investigatori in seguito. Furono effettuate consulenze sui computer dei ragazzi e furono riscontrati almeno 67 accessi con ip associati a utenze telefoniche estere. Una ragazzata, ma non troppo: ne è sorta un’inchiesta, poi a un passo dall’eventuale processo le difese hanno chiesto e ottenuto la messa alla prova, formula tipica del processo minorile. Trascorsi i 10 mesi di “valutazione”, l’esito è stato positivo. Chiusa, per sempre, la vicenda. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luigi e Roberto Rella; Francesca Manta; Mauro Cramis; Umberto Leo; Stefania Mangiulli; Ilario Manco; Antonia De Pandis; Angelo Vetrugno. 

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