Violenza sessuale a Gallipoli, tornano in libertà i due turisti toscani

Violenza sessuale a Gallipoli, tornano in libertà i due turisti toscani
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Sabato 6 Agosto 2022, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:50

Sono tornati in libertà i due turisti toscani accusati di violenza sessuale nei confronti di una turista belga di 20 anni a Gallipoli. Il tribunale del Riesame ha annullato ordinanza di custodia cauterale che era stata emessa dal giudice per le indagini preliminari dopo l'interrogatorio di convalida del fermo. I due turisti toscani avevano rigettato tutte le accuse. Le motivazioni della decisione dovrebbero arrivare nelle prossime settimane. 

I fatti

I due avrebbero abusato di una turista belga di 20anni nel bagno di un noto locale della costa ionica. Prima l'arresto in carcere, poi i domiciali: si tratta di L. C. e G. P., i due giovani accusati di aver violentato, lo scorso 10 luglio, una ragazza nei bagni di un beach club di Gallipoli. Il primo, 27 anni, è originario della provincia di Napoli ma vive a Firenze, mentre il secondo, 19 anni, è residente a Vinci, in provincia di Firenze. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari Alessandra Sermarini ha convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Gallipoli e ha disposto per entrambi gli arresti domiciliari.

Il racconto della vittima

Secondo il racconto della vittima, una turista ventenne di nazionalità belga, i due giovani avrebbero seguito la ragazza nel bagno delle donne e, dopo averla immobilizzata tappandole la bocca per impedirle di urlare, le avrebbero abbassato i pantaloni e, schiaffeggiandola e insultandola, l’avrebbero costretta a subire rapporti sessuali completi per oltre 20 minuti.

Quando i carabinieri, chiamati dal proprietario del locale, sono giunti sul posto, hanno trovato i due in palese stato di alterazione psicofisica, ubriachi e sorvegliati a vista da un addetto alla sicurezza. Uno di loro, il più grande, non riusciva a stare in piedi, tanto da doversi poggiare sul cofano dell’auto di servizio dell’Arma. La ragazza è stata accompagnata al pronto soccorso, dove i medici le hanno riscontrato un trauma da rapporto sessuale e una ecchimosi su una gamba. I carabinieri hanno ascoltato gli amici della presunta vittima, che hanno confermato di aver trovato la ventenne in stato di choc e che nel bagno erano presenti ciocche di capelli e sangue. Un’amica della ragazza avrebbe visto i due indagati uscire dal bagno: secondo la testimonianza, uno di loro aveva un sorriso compiaciuto e soddisfatto. Totalmente opposta la versione degli arrestati, difesi dagli avvocati Luca Puce e Pierpaolo Pantanelli. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, i due hanno negato ogni addebito, sostenendo di aver avuto con la ragazza un rapporto sessuale consensuale e non violento e di aver rivisto la giovane, successivamente, mentre fumava tranquillamente una sigaretta. Per il giudice, la ricostruzione della vicenda da parte della ragazza è apparsa credibile e più plausibile rispetto a quella fornita dagli indagati. Da qui la convalida dell’arresto e la decisione di disporre i domiciliari per entrambi i giovani.

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