«Violentò la dipendente dietro minaccia di licenziamento»: a giudizio gestore di un bar

Il Palazzo di Giustizia di Lecce
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Lunedì 21 Giugno 2021, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 20:22

Con l'accusa di avere violentato più volte una dipendente che avrebbe taciuto per non perdere il posto di lavoro, è stato rinviato a giudizio un uomo di 73 anni gestore di una bar di Surbo. Per stabilire se i fatti localizzati nel comune del Salento alle porte di Lecce  siano quelli appurati dall'inchiesta della Procura di Lecce, ci sarà un processo: prima udienza il 6 ottobre prossimo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Lecce, ha stabilito oggi il giudice Michele Toriello.

L'accusa

Difeso dall'avvocato Pierluigi Corrado, l'imputato risponderà di avere abusato della dipendente da agosto del 2019 a giugno del 2020. Secondo l'accusa - ed il processo dovrà sottoporre al vaglio queste circostanze - il proprietario del bar non avrebbe perso occasione per fare avances sessuali alla ragazza e per chiederle esplicitamente di avere rapporti sessuali. Non solo tuttavia: le carte dell'inchiesta parlano anche di pacche sul sedere e di violenze sessuali imposte per tre volte: ad agosto 2019, a Capodanno 2020 ed a marzo 2020.

Le violenze

Ad agosto l'uomo avrebbe approfittato della ragazza mentre dormiva: invitata a casa, l'avrebbe fatta ubriacare ed addormentare offrendole alcuni bicchieri di vino. Al risveglio la ragazza si sarebbe trovata nuda e con i segni evidenti di un rapporto sessuale consumato.

A Capodanno 2020 altro invito, questa volta dietro minaccia di licenziamento se avesse rifiutato. E la serata si concluse - siamo sempre sul fronte dell'accusa - come quella dell'estate precedente. Ancora minacce di farle perdere il posto di lavoro per strapparle un nuovo appuntamento nella sua casa a marzo 2020.

Il processo

Tutte circostanze che dovrà verificare il processo. La ragazza, intanto, si è costituita parte civile con l'avvocatessa Letizia Garrisi e l'avvocato Francesco De Giorgi.

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