Avrebbe mostrato agli amici alcuni video intimi ricevuti da una 14enne. Con l’accusa di pornografia minorile è finito sotto processo un ragazzo di 25 anni. A rinviarlo a giudizio il gup di Lecce, Alcide Maritati.
La denuncia dei genitori
I fatti risalgono al 2019. Secondo l’accusa il giovane (difeso dagli avvocati Luigi Covella e Claudio Mangia) avrebbe chiesto alla ragazzina di realizzare e inviargli sul cellulare filmati dal contenuto esplicito. Due di questi sarebbero stati inoltrati ad altre persone via whatsapp, diffondendosi rapidamente in un piccolo Comune del Salento. La notizia è giunta così anche ai genitori dell’adolescente che avevano per altro notato un insolito stato di tristezza e depressione vissuto dalla figlia. Hanno sporto denuncia, al fianco dell’avvocato Mario Coppola.
Le indagini sono state condotte dalla polizia postale proprio a partire dai contenuti che avevano fatto il giro dei telefonini e che, naturalmente, sono stati poi rimossi.
La famiglia è parte civile
Nessuna tutela, secondo quanto emerso, per l’identità della quattordicenne incappata nella terribile storia. Convinta di essere al sicuro, aveva accettato di mostrare la propria intimità, certa che non sarebbe stata violata. Aveva forse pensato, complice la giovanissima età, di trovarsi nell’alveo protetto di una relazione sentimentale. E così aveva assecondato le richieste, stando a ciò che è emerso dalle indagini. Seguendo pedissequamente le indicazioni.
Dei video per fortuna non c’è più alcuna traccia.
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