Via posta una fotocopia di pistola e proiettili: minacce all'avvocato

Via posta una fotocopia di pistola e proiettili: minacce all'avvocato
di Erasmo MARINAZZO
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Sabato 13 Luglio 2019, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 08:37
Una busta contenente la fotocopia di una pistola e quattro proiettili. Minacce di morte, in altre parole. Destinatario stavolta non un politico o un amministratore pubblico ma un avvocato civilista, S.V., 71 anni, di Lecce.

C'è un'inchiesta: Procura e Squadra mobile hanno avviato le indagini per risalire al mittente della missiva recapitata nelle scorse settimane nello studio legale dell'avvocato. L'inchiesta nata dalla denuncia sporta dal professionista negli uffici di viale Otranto, ha dato spunto agli investigatori per battere anche la pista per verificare se la matrice possa essere individuata nell'attività professionale: processi particolarmente delicati con al centro interessi economici rilevanti, come anche pignoramenti di immobili o di altri beni.

In realtà più che le indicazioni fornite dal legale quando è stato sentito dagli investigatori, è stato un particolare notato sul retro della busta a dare un primo indirizzo all'inchiesta: il mittente è stato indicato in un'agenzia che ha sede nello stesso palazzo dove c'è un immobile fatto pignorare dall'avvocato S.V. nel corso di una causa che ha visto un professionista condannato a risarcire alcune persone. Un immobile al centro della città, del valore di qualche centinaia di migliaia di euro.

Un tentativo si sviare le indagini? Una ingenuità dell'effettivo mittente? O la volontà di fornire un indizio per rendere ancora più inquietante la minaccia? Lo scopo sarebbe stato quello di cercare di fare capire al legale, ed ai suoi assistiti, le conseguenza sull'incolumità personale di quel pignoramento? Una iniziativa presa più che altro sulla spinta della rabbia e senza valutare le possibili ripercussioni sul piano penale?

Sono tutte ipotesi che stanno vagliando la Procura e la polizia. Non solo, analisi sui dati e sulle immagini della busta e della fotocopia, ma c'è anche in corso il tentativo di tracciare a ritroso il percorso, certamente non spedito, seguito da quella missiva: è stato scoperto che sia stata imbucata l'11 aprile nell'ufficio postale di viale Marche, difronte all'Inps. Un dato certamente non di scarso rilievo visto che sono stati acquisiti i filmati registrati dall'impianto di videosorveglianza per tutta quella giornata. Consegna il 17 aprile.

Un lavoro certosino attende, dunque, gli investigatori nel cercare di individuare la persona che ha imbucato la lettera destinata allo studio legale di S.V. Che sia una persona direttamente coinvolta nella causa di pignoramento oppure che si sia limitata a fare un favore o anche che sia del tutto estranea a quella vicenda.

Le indagini stanno infatti prendendo in considerazione anche gli aspetti della vita privata del legale, come pure altre possibili cause particolarmente delicate al punto da vedere minacciata non solo la persona ma anche il diritto del professionista a svolgere la professione legale.
Gli inquirenti sono al lavoro con l'obiettivo di arrivare ad individuare la persona che ha pianificato le minacce all'avvocato S.V., mettendolo al cospetto dell'immagine di un'arma da fuoco e dei suoi proiettili. Se gli indizi raccolti nelle prime ore dovessero trovare riscontri, il caso potrebbe essere risolto. Diversamente dalla gran parte, se non proprio tutte, le minacce fatte arrivare a politici o ad amministratori pubblici con l'invio di proiettili: le indagini si sono concluse con un nulla di fatto. Anche perché - come fu ricordato durante una delle ultime cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario - le stesse vittime hanno offerto scarsa collaborazione nell'indicare il possibile movente.
Che non sembra affatto il caso dell'avvocato S.V.
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