Vertice Congedo-Poli: è l'ora del disgelo. Resta il nodo sul candidato

Adriana Poli Bortone
Adriana Poli Bortone
di Antonio GRECO
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Giovedì 21 Marzo 2019, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:43
Cinque righe. In perfetto politichese. E il diktat del silenzio stampa. Si chiude così l'atteso incontro tra Saverio Congedo - affiancato dagli altri due competitor delle primarie del centrodestra, Gaetano Messuti e Mario Spagnolo e Adriana Poli Bortone. Dall'incontro tra i tre candidati alle primarie appena terminato e tenutosi alla presenza della senatrice Adriana Poli Bortone, è emersa la comune volontà di intraprendere un percorso vocato ad un ragionamento che porti alla ricerca delle ragioni dell'unità. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni.
Un comunicato stringato, ma dal quale si evince un pizzico di ottimismo in più rispetto ai giorni scorsi. Il disgelo è avviato. E non è affatto un aspetto di poco conto visti i precedenti. Appena 48 ore fa Adriana Poli Bortone e Saverio Congedo si erano lanciati reciprocamente qualche velenosa frecciata.
Ora la situazione appare più sgombra da veleni e polemiche, almeno sulla carta. Non fosse altro perché c'era il rischio concreto che l'incontro di ieri potesse finire con un nulla di fatto, o, peggio, con una rottura definitiva. E, invece, no.
Il tavolo c'è ed è stato avviato, anche se resta piuttosto ballerino. Intanto, un primo passo avanti è stato fatto. Le schermaglie e le scaramucce a distanza, a colpi di comunicati stampa e di dichiarazioni davanti ai giornalisti, sono state accantonate per lasciare spazio al dialogo. De visu. Uno accanto all'altro. Come se nulla fosse accaduto, o quasi.
E allora le parole d'ordine sono diventate - quasi d'incanto - distensione e riavvicinamento. Tre quarti d'ora per cercare di stemperare i toni e aprire un canale politico in nome dell'unità del centrodestra. Mettendo da parte polemiche e veleni, conditi da pericolosi retropensieri. Il clima che si è respirato ieri sera - come hanno sottolineato gli interessati - era piuttosto sereno, «molto meglio di quanto si potesse immaginare». E dare fiato agli ottimisti per un felice esito dell'operazione politica è quel passaggio nella nota (concordata da Congedo e Poli) in cui si parla di «comune volontà» di avviare un percorso che porti all'unità.
Prova ne sia il fatto che Adriana Poli Bortone al contrario di quello che aveva fatto durante la trasmissione Open, che andrà in onda questa sera su Telerama - non avrebbe posto la pregiudiziale familiare, se così si può definirla, sull'ex sindaco Paolo Perrone, cognato di Saverio Congedo («Se non fosse il cognato di chi mi ha cacciato sarebbe diverso»). E nemmeno un cenno durante l'incontro sarebbe stato fatto sulle primarie di domenica scorsa, una festa per i tre competitor in campo, «un funerale», secondo quanto affermato nei giorni scorsi dalla senatrice che era stata sin troppo esplicita: «Il dialogo concreto deve partire dal riconoscimento della sconfitta del centrodestra alle primarie e del danno creato al popolo del centrodestra».
Ma anche la consegna del silenzio stampa, come sottolineano dagli staff dei candidati, non è un dettaglio irrilevante: nessuno può parlare con i giornalisti, vista la delicata fase politica che si sta consumando all'interno della coalizione. Una decisione accettata da tutti gli attori in campo, Adriana Poli Bortone compresa.
Se vogliamo, già questo risultato lo si può considerare un primo passo in avanti. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo una voragine. Perché gli equilibri restano precari. E al di là delle buone intenzioni Congedo e Poli Bortone si guardano in cagnesco. Perché nessuno sembra fidarsi fino in fondo dell'altro. Il primo incontro è servito a togliere (ma non a cancellare definitivamente) vecchie ruggini.
E a lasciare sul terreno nodi ancora difficili da sciogliere. Sembra pressochè impossibile come aveva chiesto Adriana Poli Bortone fino a due giorni fa azzerare tutto (esito delle primarie compreso) e ripartire da capo facendo finta che, appunto, le primarie non ci siano state. E, d'altra parte, un passo indietro di Congedo a favore della Poli aprirebbe una serie di malumori e di mal di pancia nei partiti del centrodestra che il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia non si può permettere a due mesi dalla sfida delle Comunali. Così come difficilmente percorribile appare l'ipotesi di puntare ad un terzo nome o di garantire alla senatrice una postazione di rilievo in un'eventuale giunta di centrodestra. Un compromesso è d'obbligo. Altrimenti, e qui si torna al nocciolo della questione, ognuno per la propria strada. Bivio inevitabile per decidere. Già dal prossimo faccia a faccia.
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