Veleni a Burgesi, la Asl annuncia: "Analisi Arpa incomplete, ora monitoraggio di tutti i pozzi". Rosafio conferma: "Quei fusti sono lì"

La discarica di Burgesi
La discarica di Burgesi
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Venerdì 30 Dicembre 2016, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 18:34

La Asl di Lecce è già pronta a "studiare gli eventuali rischi per la salute provocati dalla presenza di rifiuti tossici interrati in discarica. Non solo a Ugento, ma anche nei territori limitrofi all’area interessata". L'Azienda sanitaria avvierà un "monitoraggio approfondito e a largo raggio sui tantissimi pozzi artesiani che attingono acqua dalla falda profonda, il cui possibile inquinamento andrebbe indagato in modo sistematico": lo annuncia il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Asl, Giovanni De Filippis.
"I recenti fatti di cronaca, del resto, hanno contribuito ad attirare l’attenzione sulla tutela della risorsa idrica del Salento - scrive De Filippis in una nota - peraltro già oggetto di quotidiana attività da parte dei Servizi del Dipartimento che assicurano, sin dal 2005, un costante monitoraggio della qualità dell’acqua destinata al consumo umano emunta dai pozzi gestiti dall’Acquedotto Pugliese. Questi, tuttavia, costituiscono solo una minima parte di quelli che attingono dalla falda. Rispetto alle notizie di interramenti di rifiuti tossici, che oggi purtroppo trovano conferma, già nel giugno del 2014 il Dipartimento di Prevenzione aveva proposto un Piano di monitoraggio straordinario per la ricerca di PCB in acque, destinate al consumo umano, prelevate da 36 pozzi AQP ubicati in zone potenzialmente più esposte ad inquinanti ambientali". La Asl ritiene abbia "importanza strategica la salvaguardia della falda idrica. E la sua elevata vulnerabilità rendono insufficienti, per la tutela della Salute pubblica, le informazioni disponibili sul suo stato".
In particolare, riguarda ai monitoraggi effettuati da Arpa, sono stati campionati solo 134 punti sui 534 previsti, di cui solo 28 punti nel Salento, il che configura – rimarca De Filippis - «un vuoto conoscitivo di particolare rilevanza per il Salento, che attinge la quasi totalità della propria acqua potabile dalla falda profonda autoctona, nel contesto di un territorio carsico che favorisce le infiltrazioni dalla superficie verso la falda».
Un “vuoto conoscitivo” che la ASL Lecce sta cercando di colmare con la richiesta, già trasmessa alla Regione Puglia ed Arpa (che è in attesa di attrezzarsi per monitorare i fitofarmaci), di dosare nelle acque destinate al consumo umano 39 pesticidi oggetto dei monitoraggi del Rapporto ISPRA 2016, ma che non vengono attualmente dosati da ARPA Puglia ed Acquedotto Pugliese perché la normativa non lo prevede espressamente.
«La selezione delle aree in cui procedere al campionamento delle acque sotterranee – spiega De Filippis - terrà conto dei dati di incidenza delle neoplasie uroteliali, con particolare riferimento alle vescicali, per le quali su indicazione della direzione sanitaria aziendale sta già lavorando l’Unità Operativa Statistica ed Epidemiologia ASL, diretta da Fabrizio Quarta, che verificherà l'esistenza di eventuali aree “cluster” in provincia di Lecce». Il monitoraggio, poi, valuterà il maggior rischio ambientale dovuto alla presenza di discariche chiuse (anche abusive) o in esercizio, nonché dei siti di interramenti illegali sequestrati dalla magistratura.
«Credo – conclude De Filippis – che questo sia il modo migliore, scientifico e rigoroso, per cercare e trovare le risposte ai fortissimi dubbi sollevati dall’opinione pubblica, nonché alla ricerca delle responsabilità chiesta a gran voce dal presidente Emiliano proprio durante il recentissimo sopralluogo nel sito di Ugento».
Questa mattina Gianluigi Rosafio, l'imprenditore pregiudicato che si è autoaccusato, davanti ai carabinieri, del tombamento di 600 fusti di veleni a Burgesi, nella discarica gestita dalla Monteco, ha inviato una nota stampa nella quale conferma "di essere stato testimone oculare dell'interramento presso la discarica di Burgesi di centinaia di fusti contenenti Pcb (policlorobifenili, ndr), avendone peraltro indicato autori, provenienza, modalità, circostanze di tempo e luogo del loro interramento per ogni eventuale riscontro".

 

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