Veglie, spari contro le vetrine di due attività commerciali e uno studio professionale: l'ombra del racket

Veglie, spari contro le vetrine di due attività commerciali e uno studio professionale: l'ombra del racket
di Katia PERRONE
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Sabato 2 Ottobre 2021, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 15:25

Che dietro tutti e tre gli episodi ci sia la mano del racket potrebbe essere solo una delle ipotesi, soprattutto per le modalità. Troppi i colpi sparati per creare un danno stimato in una decina di migliaia di euro, almeno in un caso, quando invece - se l’intento era quello di intimidire i titolari delle due attività commerciali - sarebbe bastato un solo colpo. Soprattutto, se ad agire fossero stati dei professionisti e, anche in quel caso, il messaggio sarebbe passato ugualmente. Invece chi ha agito, forse inesperto, forse per lanciare un messaggio ancora più forte e incisivo, o forse per un motivo personale che nulla avrebbe a che vedere con un tentativo di estorsione, di colpi ne ha sparati ben quattro.

L'intimidazione

Quattro colpi sparati da un’arma calibro 7.65 e diretti contro le vetrate dell’autosalone Rizzo Automobili, in via Salice, alla periferia di Veglie, e contro la saracinesca del negozio di elettrodomestici e arredamenti Albano, di via Santo Spirito, praticamente nel pieno centro della cittadina. E ancora contro uno studio professionale di via Mazzini. Un atto intimidatorio verso i proprietari delle tre attività? Il risultato di una richiesta estorsiva disattesa? O si è trattato solo di un avvertimento prima di un eventuale tentativo di estorsione? Non ci sarebbe nulla, nessuna richiesta e nessuna intimidazione precedente che potesse far immaginare anche lontanamente quello che l’altra notte si è poi verificato.

Ad aiutare a comprendere e, si spera, individuare i responsabili, saranno i filmati delle telecamere che i carabinieri dovranno visionare attentamente per capire se ad agire siano state le stesse persone, e soprattutto a che ora i due fatti si siano verificati. Non è ancora chiaro se gli episodi siano consequenziali tra loro, sta di fatto che i due proprietari dei negozi, entrambi 52enni, e i loro dipendenti si sono accorti di quanto accaduto solo ieri mattina intorno all’orario di apertura delle loro attività e non hanno potuto far altro che allertare i carabinieri. All’arrivo dei militari della locale stazione, che stanno conducendo le indagini insieme ai colleghi della Compagnia di Campi Salentina, i fori erano ancora ben visibili, così come i danni arrecati.

I filmati serviranno anche a chiarire con quali mezzi i malviventi abbiano raggiunto e poi abbandonato entrambe le attività commerciali, oppure se ad agire siano stcarate due persone o gruppi di persone diverse, ma mosse dallo stesso intento.

Se i due raid sono avvenuti nel cuore della notte è molto probabile che nessuno si sia accorto di nulla, soprattutto per quanto riguarda gli spari indirizzati alle vetrine del concessionario che si trova in periferia. Diversamente, se i colpi sparati all’indirizzo del negozio di elettrodomestici sono stati esplosi in un orario in cui per le vie del centro potevano ancora esserci passanti o automobilisti, che nessuno abbia segnalato l’accaduto sicuramente preoccupa. Proprio perché in quel caso l’intento di lanciare un segnale all’intera comunità richiederebbe un’attenzione maggiore su quanto accaduto.

In ogni caso nessuna ipotesi può essere scartata, l’attenzione da parte delle forze dell’ordine sarà massima. A Veglie, dopo l’escavatore della ditta Mello incendiato proprio in un cantiere nei pressi della chiesa di Sant’Antonio Abate lo scorso 27 aprile, non si era più verificato nessun episodio, mentre a Surbo, appena un mese fa, alcuni colpi di fucile erano stati sparati contro la saracinesca di un bar in via Diaz.

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