Villette con affaccio sulle Cesine al posto di depositi agricoli: 11 indagati

Villette con affaccio sulle Cesine al posto di depositi agricoli: 11 indagati
di Roberta GRASSI
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Giovedì 3 Novembre 2022, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 12:52

Depositi agricoli sulla carta, villette in campagna per l’autorità giudiziaria quelle realizzate lungo la Vanze-Acaya con affaccio sulla riserva naturale delle Cesine, splendido mar Adriatico. Il sostituto procuratore  della Procura di Lecce, Alessandro Prontera, ha chiuso le indagini su 11 persone, a seguito di approfondimentie seguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agronomica e forestale. L’ipotesi di reato è  di lottizzazione abusiva. Si tratta dei quattro proprietari, tecnici e progettisti e dirigenti dirigenti dell’Ufficio Tecnico comunale che negli anni avrebbero rilasciato i permessi per la costruzione delle abitazioni.

La tesi della procura

La procura è partita dalla tesi secondo cui in quella zona potevano essere realizzati solo immobili a servizio delle attività agricole, in quanto i terreni sono classificati dal Piano urbanistico generale (Pug) come zona “Agricola produttiva di interesse paesaggistico ambientale” che consente di costruire solo agli imprenditori agricoli ed in funzione della loro attività.

Si parla per questo di permessi di costruire illegittimi, aspetto al centro dell’inchiesta.

I permessi per costruire ritenuti illegittimi

Si parla di richieste di permessi a costruire per fabbricati rurali, a fronte di interventi edilizi "ricadenti in zona sottoposta a vincolo paesaggistico", ossia - secondo la procura - quattro nuove complesse strutture abitative con accessi autonomi e indipendenti, su una superficie coperta di 670 metri quadrati con cemento armato, mura, tettoie, pavimentazioni, viali, servizi igienici, impianti idrici e fognanti, ma sopratutto «ricadenti nell'ampio e pregevole territorio agricolo digradante verso i mar Adriatico e con affaccio diretto sulla riserva naturale delle Cescine». Interventi, ritenuti di forte impatto ambientale, con «conseguente rilevantissimo carico urbanistico a danno dell'equilibrio ambientale». I fatti sono contestati fino al 15 novembre del 2021,data di esecuzione del sequestro preventivo disposto dal gip Alcide Maritati. In territorio di Vernole. 

Gli indagati

Gli indagati sono: Luisella Pariti, di Vanze, Antimo Cannoletta, di Vanze, Raffaelle Trenta di Vanze, Pietro Trenta, di Acaya, Giuseppe Corvino, di Vernole, (tecnico progettista), Donato Corvino, di Vernole, (tecnico agronomo), Daniele Polimeno, di Spongano, (responsabile dell'area tecnica dell'Utc di Vernole), Serena Lezzi, di Melendugno, (responsabile dell'area tecnica dell'Utc di Vernole), Antonio Castrignanò, di Melendugno, (responsabile dell'area tecnica dell'Utc di Vernole), Salvatore Petrachi, di Melendugno, (responsabile dell'ufficio paesaggio Unione comuni Terre di Acaya e di Roca), Claudio Vedruccio, di Melendugno (direttore dei lavori). 

Le difese

Le difese, sostenute dagli avvocati Silvio Verri, Anna Centonze, Alberto Maria Durante, Paolo Golia, Pantaleo Cannoletta, Angelo Galante, Raffaele Di Stasio, Francesco Baldassarre hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere per i propri assistiti un interrogatorio o per presentare memorie. Dopodiché il pm deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio degli indagati. 

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