«Differenziata partita in ritardo. Ora compostaggio di comunità»

Fabio Valente
Fabio Valente
di Paola ANCORA
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 20:05
Fabio Valente, candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle. Pulizia e rifiuti: il suo giudizio sulla città.
«Ci sono una serie di problemi, che dipendono dal Comune e dalla Regione. Quest’ultima non ha redatto un Piano dei rifiuti fatto per bene e i Comuni, dal canto loro, ci hanno marciato. Lecce, per esempio, è partita con molto ritardo sulla differenziata. Non c’è una prospettiva e questa mancata visione ricade pesantemente sulle tasche dei cittadini. A Bari il Movimento ha presentato una proposta di legge che si intitola “rifiuti zero” e prevede una tariffazione premiale: chi più differenzia, meno paga di Tari».
Questo ragionamento varrebbe se esistessero impianti di compostaggio, che la Regione però non ha mai realizzato.
«Certo. Ma nella nostra proposta di legge, si segue la cosiddetta “gerarchia del compostaggio”. Si prevede, cioè, tanto il compostaggio domestico che quello di comunità per evitare di arrivare a quello più squisitamente industriale. In altre realtà urbane, ci sono quartieri che si sono dotati di impianti compostaggio di comunità, che possono essere avviati senza l’intervento della Regione. In questo modo si ridurrebbe comunque la quantità di compost da mandare fuori città per lo smaltimento. Il Comune di Lecce non ha mai pensato a una sua gestione dei rifiuti».
Quali sono le vostre proposte per il futuro?
«Avviare una serie di buone pratiche, come la creazione di centri di riuso, che non sono assimilabili a quelli di raccolta aperti in questi anni a Lecce. Pensiamo poi a ecocentri intelligenti, dove chi differenzia di più e meglio può ottenere dei premi. Ancora. Nella refezione pubblica, cioè nelle mense della città, si possono usare stoviglie compostabili e andrebbe incentivata la pratica della vendita di prodotti a chilometro zero, per ridurre la quantità di imballaggi. Intendiamo poi incentivare le aziende allo smaltimento in proprio dei rifiuti indifferenziati: c’è un nostro gruppo di lavoro che è impegnato su questo progetto. Il Comune ha fino a oggi diviso al 50% i costi del servizio fra famiglie e imprese. Con il nostro sistema, tutti riuscirebbero a pagare meno. Infine, ci chiediamo perché Palazzo Carafa non abbia stanato i 4.000 evasori della Tari. Noi ci impegneremo a farlo».
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