Scandalo alla Asl di Lecce, almeno 100 “furbetti del vaccino”: fiale sparite e dosi somministrate abusivamente

Scandalo alla Asl di Lecce, almeno 100 “furbetti del vaccino”: fiale sparite e dosi somministrate abusivamente
di Maddalena MONGIò
4 Minuti di Lettura
Sabato 23 Gennaio 2021, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 11:28

Sono circa 100 i vaccinati contro il Covid che hanno bypassato la coda, di queste ore la stima fatta dalla Asl di Lecce. Dalla prima sommaria ricognizione non sono emerse situazioni di vaccini somministrati alla moglie di, al marito di e via di questo passo. Si tratterebbe di circa 100 dipendenti Asl che sono stati invitati alla vaccinazione per non perdere dosi. In pratica le dosi scongelate giornalmente devono essere necessariamente somministrate altrimenti non sono utilizzabili. Dalla Asl fanno sapere che possono verificarsi défaillance, ossia qualcuno può non presentarsi e per questo si chiamerebbe il personale presente e disponibile, in questo caso tutti amministrativi.

C'è da chiedersi perché se qualcuno non si presenta non vengano chiamati comunque operatori sanitari che hanno priorità sugli altri e invece ci si orienta verso persone che pur inserite nella prima fase dovrebbero essere gli ultimi a essere vaccinati. Sarebbe utile un approfondimento visto che il pressing per vaccinarsi in fretta e prima di altri è fortissimo, ma le furbate durante una pandemia sono meno tollerabili rispetto ad altri momenti. In realtà, già nelle scorse settimane i carabinieri del Nas avevano avviato una serie di verifiche sulle anomalie nelle somministrazioni registrate nelle Asl Barletta-Andria-Trani (BAT), di Brindisi e di Bari. E nel caso di Brindisi, a presentare le segnalazioni era stato il presidente dell'Ordine dei medici Arturo Oliva, il quale aveva puntato il dito contro la vaccinazione di alcuni colleghi in pensione e le loro mogli: una ventina di casi in tutto. Intanto la campagna procede, nonostante i tagli sulle forniture e prossima settimana la Regione Puglia sarà premiata dalla Protezione civile in termini di dosi perché ha avuto un comportamento virtuoso, ossia ha vaccinato secondo quanto prescritto dalle linee guida nazionali tenendo un 30 per cento di dosi come scorta per la seconda somministrazione.

Sino a ieri pomeriggio sono stati vaccinati quasi 11mila operatori sanitari e socio-sanitari, oltre a circa 3.500 fra operatori sanitari e ospiti delle Rsa.

Si tratta dei numeri relativi alla somministrazione della prima dose di vaccino anti Covid. Per la seconda dose siamo alle prime battute con appena 240 vaccinati. «Tratteniamo un trenta per cento di dosi nel caso ci siano ritardi nella settimana successiva spiega Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce e coordinatore della task force Covid del Salento in questo modo ci garantiamo le seconde dosi: se c'è un ritardo ci fermiamo con le prime dosi e procediamo con le seconde. Anche se ci fosse un ritardo più forte non avremmo problemi perché secondo la scheda tecnica la seconda dose può essere somministrata dal 21esimo al 30esimo giorno e secondo le indicazioni dell'Ema si può arrivare anche al 42esimo giorno procrastinando il là la seconda vaccinazione. Abbiamo vaccinato gli operatori sanitari e quelli assimilati che lavorano nella sanità e hanno contatto con i pazienti: operatori socio sanitari e ausiliari. Abbiamo vaccinato gli operatori sanitari delle case di cura accreditate, siamo in fase di completamento delle Rsa e delle Rssa dove la somministrazione ha riguardato anche gli ospiti delle strutture». L'efficacia del vaccino è l'elemento di maggiore attenzione da parte della popolazione e al riguardo Fedele spiega: «Non spetta a noi questo tipo di indagine. Ci dovrebbe essere uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, ma ancora non abbiamo istruzioni in merito, c'è chi lo fa spontaneamente, ma non c'è nulla di strutturato a livello aziendale».

Qualche medico ha fatto una verifica della risposta immunitaria dopo la prima dose e ha scoperto di non aver sviluppato nessuna risposta immunitaria, ma altri invece hanno avuto una buona reazione. «Nessun vaccino è efficace al cento per cento spiega Fedele , ma chi non ha una risposta immunitaria o non si è vaccinato è difeso da chi l'ha avuta perché i vaccinati nel loro insieme impediscono al virus di circolare. Nelle campagna di massa non si fa mai una valutazione dell'efficacia del vaccino che è data dalla registrazione e dopo si fanno solo studi campioni condotti da organismi qualificati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA