Emiliano: «Il piano vaccini dia priorità alla scuola». La scorta ora è di 30mila dosi

Emiliano: «Il piano vaccini dia priorità alla scuola». La scorta ora è di 30mila dosi
di Maddalena MONGIò
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 16:15

«Se la scuola è una priorità, allora bisogna vaccinare quella comunità». Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - nel corso della conferenza stampa per l'inaugurazione dei 16 posti letto di subintensiva al Dea Fazzi di Lecce - ha fatto il punto sui vaccini anti Covid. Ha escluso che si possa punire chi ha aggirato le regole pur di vaccinarsi contro il Covid non somministrando la seconda dose. Come pure ha messo le mani avanti sulla pianificazione della seconda fase perché «decide il Governo», ma ha alzato il tono contro il monopolio delle multinazionali invocando investimenti per la ricerca pubblica. Un'invettiva collegata strettamente alla marcia indietro di Pfizer sugli approvvigionamenti. Sui vaccini, infatti, pesa lo spettro della mancata o parziale consegna delle dosi con il rischio correlato di mandare all'aria il piano vaccinale. Tra ieri e l'altro ieri sono state consegnate in Puglia 18.720 dosi a fronte delle 30.420 previste. Un meno 11.700 che cade nel momento in cui sono cominciati i richiami. Sono in tutto 93.325, secondo i dati del ministero della Salute, i vaccini consegnati alla Puglia da Pfizer, di questi 64.079 sono stati già somministrati, il 68,7% del totale. La Puglia, quindi, nonostante i ritardi e il taglio al numero di dosi, ha una scorta di quasi 30mila vaccini che, secondo i calcoli del Dipartimento Salute regionale, permetterebbe di programmare con tranquillità i richiami, pur dovendo ridurre il numero delle nuove somministrazioni almeno sino a quando non ci saranno certezze sui tempi delle prossime consegne e il numero di dosi che verranno distribuite da Pfizer.


Emiliano ha evocato il timore di una terza ondata ricordando che la seconda è stata «venti volte più forte di quella di marzo e aprile» e che se la Puglia non è entrata in zona rossa lo si deve all'adeguata predisposizione di posti letto ospedalieri «pur avendo la metà degli ospedali del Veneto e dell'Emilia Romagna». E non solo. Ha schiaffeggiato il Governo per non aver dato la possibilità ai genitori di scegliere se far frequentare ai loro figli in presenza o in dad. Questi, in sintesi, i temi toccati da Emiliano che in premessa ha sottolineato l'importanza dell'inaugurazione dei 16 posti di subintensiva: «Questa è una giornata importante perché stiamo rafforzando ulteriormente il dispositivo di sicurezza Covid, ma contemporaneamente stiamo lasciando in eredità alla Puglia il raddoppio di tutto il sistema della terapia intensiva.

Abbiamo un paracadute per una terza ondata che speriamo non ci sia o quantomeno non sia drammatica come la seconda, che è stata venti volte più forte di quella di marzo e aprile. Ciononostante, il sistema sanitario pugliese sebbene con affanno è riuscito a fronteggiarla. Noi non siamo mai stati una zona rossa, nonostante i contagi altissimi e questo è stato possibile grazie al sacrificio degli operatori sanitari e al sacrificio dell'organizzazione sanitaria che ha riconvertito tanti ospedali».


Sui vaccini Emiliano ha poi puntualizzato che: «Lo schema della vaccinazione viene definito solo dal governo nazionale. Le Regioni non hanno voce in capitolo su chi deve essere vaccinato. Noi siamo in attesa di sapere chi deve essere vaccinato, mi sono permesso di dire che se il Governo dice che le scuole devono essere aperte, visto che ora si stanno vaccinando le comunità: prima quella sanitaria e poi quella delle Rsa, bisognerà vaccinare la comunità scolastica. Se questa è una priorità, altrimenti si passerà immagino alle fasce d'età. Attendiamo istruzioni». E poi il nodo dei furbetti del vaccino: «Credo che la sanzione di non somministrare la seconda dose a chi si è infilato abusivamente nelle vaccinazioni, non sia la più idonea. Bisognerà trovare un tipo di sanzione un po' più intelligente, però le furbate in questa materia sono pessime e chi si è reso protagonista o le ha agevolate ne pagherà le conseguenze, ve lo assicuro».


Intanto dal CSV Brindisi-Lecce arriva l'appello per la vaccinazione dei disabili. «La richiesta di vaccinare nella seconda fase le persone con disabilità e i loro caregiver dichiara Donato Melcarne consigliere del CSV Brindisi-Lecce, nonché presidente dell'associazione Insieme per i Disabili nasce da una forte preoccupazione scaturita dal fatto che il Piano Nazionale delle Vaccinazioni anti Covid, al momento non fa alcun riferimento esplicito alle persone con disabilità e a chi li assiste. Per questo motivo, e a seguito delle parole del commissario Arcuri della scorsa settimana, insieme a diverse associazioni del territorio, abbiamo ritenuto necessario, sollecitare la Regione Puglia e i Dipartimenti delle Asl locali, ad aprire fin da subito la piattaforma regionale telematica per l'acquisizione delle manifestazioni di interesse alla vaccinazione contro il Covid 19 delle persone con disabilità e dei loro caregiver».

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