Usura e racket, patto tra enti. «La crisi non ci renderà fragili»

Usura e racket, patto tra enti. «La crisi non ci renderà fragili»
di Valeria BLANCO
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Sabato 7 Novembre 2020, 09:11


Tutelare le imprese e le fasce sociali più deboli dal rischio che la criminalità organizzata - approfittando della crisi economica e della carenza di liquidità determinate dalle ultime norme anticovid e chiusure - possa più facilmente infiltrarsi nel tessuto economico sano. Con questo obiettivo si è riunita ieri in prefettura la Conferenza provinciale permanente-Sviluppo economico e attività produttive, presieduta dallo stesso prefetto di Lecce Maria Rosa Trio. Presenti i sindacati (Cgil, Cisl, Uil), Regione, Confindustria, Camera di commercio, Inps, Agenzia delle Entrate, Banca d'Italia, Partite Iva, Spesal, Abi, Ispettorato del lavoro ma anche le associazioni antiracket e antiusura.


Tante le criticità evidenziate da associazioni e parti sociali al prefetto. «Confindustria - spiega il presidente Giancarlo Negro - ha esposto il rischio che le piccole e medie imprese rimangano vittime dell'usura bianca, cioè che vengano acquisite dalle associazioni criminali che, a differenza delle aziende legali, non hanno mai problemi di liquidità». Per contro, dai sindacati è giunta la richiesta di tutelare i lavoratori, che se non avranno la cassa integrazione a stretto giro, come promesso dal Governo, non sapranno come pagare le bollette. «Al prefetto abbiamo chiesto - aggiunge Vito Perrone di Ugl - di farsi garante del fatto che i ristori arrivino direttamente sui conti correnti dei beneficiari, perché spesso le aziende non hanno la liquidità per anticipare la cassa integrazione. E abbiamo anche chiesto di farsi portavoce dell'esigenza di tutelare agenti di commercio, tassisti e ambulanti del mercato, dimenticati nel decreto che prevede i ristori. Altrimenti qui si rischia la bomba sociale».


Con riferimento ai ristori e all'urgenza di liquidità, Abi ha assicurato l'impegno del sistema bancario salentino, mentre Inps ha confermato l'attivazione di un canale privilegiato per consulenti e Patronati che gestiscono le pratiche sulla cassa integrazione in deroga. Anche le istituzioni impegnate nella vigilanza sulla sicurezza del lavoro hanno assicurato che continueranno a controllare al fine di tutelare le aziende che lavorano nella legalità, affinché non subiscano la concorrenza sleale cdi chi invece non rispetta i lavoratori e non tutela la salute. «Paradossalmente - spiega Negro - è proprio chi non fa nero e rispetta le regole, anche quelle anticovid, ad essere maggiormente esposto perché ha più spese di chi fa il furbo». Presenti anche le Partite Iva con il presidente Antonio Sorrento. «Durante la discussione con il Prefetto - spiega - è emersa una comune necessità di garanzia della presenza delle istituzioni sul territorio per scongiurare non solo il crollo economico delle attività, ma anche l'abbandono a se stesse, la solitudine che favorisce il ricorso all'usura. Questo incontro è stato un primo passo, scongiurare la morte economica del territorio». Le associazioni antiusura hanno confermato il proprio impegno nell'affiancare le vittime affiancandole nelle denunce, ed hanno manifestato la volontà - qualora ci fossero fondi ad esse destinati - di voler attivare iniziative di microcredito. Da parte del prefetto è arrivato un appello affinché, ciascuno per la propria competenza, faccia emergere le situazioni a rischio e accompagni l'impresa o il singolo cittadino alla denuncia.
La prefettura, di fronte ad un campanello d'allarme, sarebbe pronta ad aprire tavoli d'ascolto riservati per ciascuna categoria. Singoli tavoli tematici saranno attivati poi sui temi imprese, accesso al credito e ristori, lavoratori e norme anticovid e infine su rischio usura. Tutte le istanze del territorio approderanno poi ad un tavolo regionale, che riunirà i prefetti di tutte le province pugliesi, convocato sotto il coordinamento della Prefettura di Bari.
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