Università, la cena a mensa è a pagamento e gli studenti protestano. «Tante promesse, nessuna soluzione»

Università, la cena a mensa è a pagamento e gli studenti protestano. «Tante promesse, nessuna soluzione»
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 19:55

Per poter pranzare e cenare a mensa nella stessa giornata serve una seconda trattenuta sulla borsa di studio. Gli studenti non ci stanno e dopo diversi incontri istituzionali, scendono in piazza. La situazione, denunciata già da diverse settimane, è la seguente: nel bando 2022/23 di Adisu, a differenza degli anni precedenti, è previsto per chi vuole effettuare nella stessa giornata due pasti nelle mense universitarie una seconda trattenuta di 750 euro. Cioé: per usufruire della mensa una volta al giorno bisogna "pagare" 750 euro, per usufruirne due volte 1.500 euro totali. 

La protesta di Link e Udu a Lecce

Gli studenti di Link e Udu avevano denunciato la questione già da tempo. A Lecce, questa mattina, hanno deciso di scendere per strada e di fare un sit-in fuori da via Adriatica, dove è situata una delle mense. Successivamente la protesta si è spostata all'interno. «Consentire di avere il secondo pasto gratuito al giorno sottraendo dalla propria Borsa di Studio ulteriori 750 euro, è una scelta politica che l'amministrazione e la Regione hanno deciso di portare avanti, gli stessi enti che dovrebbero farsi portatori di reali politiche di welfare studentesco», denunciano da Link
«Oggi eravamo in tanti a far sentire la nostra voce.

La comunità studentesca é esasperata da questa situazione. Vogliamo risposte, vogliamo soluzioni», spiegano da Udu. 

Già a metà settembre c'era stato un incontro in Regione, presso l'assessorato al Diritto allo Studio. Ma nonostante le rassicurazioni di Adisu e assessore, nulla è cambiato. «Dall'uscita del bando - dichiarano gli studenti intervenuti nel corso della manifestazione -, da quando abbiamo scoperto che ci sarebbe stata questa nuova norma, abbiamo iniziato ad avviare interlocuzioni con Adisu, con l'assessorato, con la Regione. Finora abbiamo raccolto soltanto promesse. Ci dicevano che ci avrebbero garantito due pasti al giorni. Siamo al 7 ottobre e non è cambiato niente. E noi intanto non possiamo usufruire del secondo pasto. Non abbiamo chiesto nessun aumento, soltanto la possibilità di poter mangiare due volte a mensa in un giorno, con lo stesso numero complessivo. Ci è sempre stato detto che le istituzioni vengono incontro ai ragazzi. Ma venite a vedere le mense sovraffollate, le residenze senza le cucine. Di cosa parliamo?»

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