Sotto il segno della Esse e della bellezza, i progetti edilizi, da realizzare con gli oltre 50 milioni del Piano per il Sud. Esse come Salento (e, ovviamente, di UniSalento) tradotto nel progetto di un edificio che sarà realizzato a Ecotekne in sostituzione della torre di 7 piani del piano originario che avrebbe cambiato lo skyline cittadino. E che fa il paio con un altro edificio avveniristico: la palazzina “ecologica” dei nuovi laboratori all’insegna del green. E, non a caso, dal colore dominante verde.
La svolta
Sono i due gioielli architettonici destinati a segnare la svolta edilizia dei prossimi anni. Non più sogni. Nè solo render affascinanti. Chiuso l’iter progettuale, i lavori sono dietro l’angolo. «Tutti gli appalti saranno avviati entro l’anno, ci sono scadenze che dobbiamo rispettare»: questo il messaggio. E le prime pietre - perché al plurale bisogna parlare - saranno posate subito dopo l’estate. Qualcuna all’inizio del 2022. Ma non oltre.
La conferenza pubblica online “Si rinnova UniSalento, cambia la città” di presentazione di tutti i progetti si è tenuta in rettorato. Erano presenti il rettore Fabio Pollice, il direttore generale Donato De Benedetto, la delegata a Patrimonio edilizio e sicurezza Maria Antonietta Aiello, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone oltre ai sindaci del territorio e alla Soprintendente Barbara Davidde.
La riqualificazione riguarderà circa il 47 per cento della superficie del patrimonio immobiliare complessivo dell’Ateneo, pari a circa 188mila metri quadrati; assieme agli interventi già eseguiti e in programmazione nelle aree di Studium 2000 e Sperimentale Tabacchi. Coinvolgerà tutti i Dipartimenti e la gran parte degli spazi dedicati alla didattica e alla ricerca dei poli urbano ed extraurbano.
Per il campus di Ecotekne saranno investiti 35 milioni e 831.618 euro, per il Polo Urbano 17 milioni e 622.173 euro. Due nuovi edifici a Ecotekne e, poi, la sistemazione a verde dell’area esterna allo Sperimentale Tabacchi, l’efficientamento energetico degli edifici nel Polo urbano ed extraurbano, la riqualificazione e la ristrutturazione del Codacci Pisanelli e dell’ex Palazzo Gil, dell’ex Inapli che ospita il Dipartimento dei Beni Culturali, della Stecca che ospita Ingegneria, di Villa Tresca e del Fiorini: questo il lungo elenco di interventi presti.
Le parole del rettore
In apertura dei lavori il rettore Pollice ha spiegato quali sono le ragioni che spingono l’Ateneo a raccontare alla comunità l’ambizioso progetto che guarda alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita degli studenti: «Sono investimenti per un territorio che amiamo e per lo sviluppo culturale e umano di questa comunità. L’altro obiettivo è invitare le altre istituzioni a lavorare insieme: questi investimenti sono importanti perché dobbiamo adeguare le necessità di questo territorio alle esigenze degli studenti, che sono cambiate per la pandemia e migliorare le condizioni di contesto. L’altro riferimento è la bellezza che deve essere un elemento qualificante del nostro territorio non come valore estetico, ma come elemento qualificante.
Tanto lavoro da fare, ma la sfida è di quelle che cambiano anche lo skylinea della zona universitaria. Aiello, nelle vesti di delegata, ha spiegato che «le relazioni tra città e Università producono innegabilmente reciproci impatti che, solo se adeguatamente indirizzati e programmati, potranno condurre a una strategia comune di sviluppo sostenibile del territorio. L’Università influisce sulle attività produttive, svolge il ruolo di attrattore di investimenti e persone, assicura posti di lavoro, contribuisce significativamente alla trasformazione e rigenerazione urbana attraverso le sue attività edilizie. Questi interventi, sia nel polo urbano che in quello extra-urbano, saranno indirizzati prevalentemente alla rigenerazione di strutture esistenti e degli spazi esterni, nonché alla realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica per la didattica, i servizi e la socializzazione».