Nuovi cantieri e svolta green per Unisalento. Nel segno della bellezza e dello sviluppo

Nuovi cantieri e svolta green per Unisalento. Nel segno della bellezza e dello sviluppo
Nuovi cantieri e svolta green per Unisalento. Nel segno della bellezza e dello sviluppo
di Maddalena MONGIò
4 Minuti di Lettura
Sabato 1 Maggio 2021, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:25

Sotto il segno della Esse e della bellezza, i progetti edilizi, da realizzare con gli oltre 50 milioni del Piano per il Sud. Esse come Salento (e, ovviamente, di UniSalento) tradotto nel progetto di un edificio che sarà realizzato a Ecotekne in sostituzione della torre di 7 piani del piano originario che avrebbe cambiato lo skyline cittadino. E che fa il paio con un altro edificio avveniristico: la palazzina “ecologica” dei nuovi laboratori all’insegna del green. E, non a caso, dal colore dominante verde.

La svolta

 

Sono i due gioielli architettonici destinati a segnare la svolta edilizia dei prossimi anni. Non più sogni. Nè solo render affascinanti. Chiuso l’iter progettuale, i lavori sono dietro l’angolo. «Tutti gli appalti saranno avviati entro l’anno, ci sono scadenze che dobbiamo rispettare»: questo il messaggio. E le prime pietre - perché al plurale bisogna parlare - saranno posate subito dopo l’estate. Qualcuna all’inizio del 2022. Ma non oltre.

La conferenza pubblica online “Si rinnova UniSalento, cambia la città” di presentazione di tutti i progetti si è tenuta in rettorato. Erano presenti il rettore Fabio Pollice, il direttore generale Donato De Benedetto, la delegata a Patrimonio edilizio e sicurezza Maria Antonietta Aiello, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone oltre ai sindaci del territorio e alla Soprintendente Barbara Davidde.

La riqualificazione riguarderà circa il 47 per cento della superficie del patrimonio immobiliare complessivo dell’Ateneo, pari a circa 188mila metri quadrati; assieme agli interventi già eseguiti e in programmazione nelle aree di Studium 2000 e Sperimentale Tabacchi. Coinvolgerà tutti i Dipartimenti e la gran parte degli spazi dedicati alla didattica e alla ricerca dei poli urbano ed extraurbano.

Per il campus di Ecotekne saranno investiti 35 milioni e 831.618 euro, per il Polo Urbano 17 milioni e 622.173 euro. Due nuovi edifici a Ecotekne e, poi, la sistemazione a verde dell’area esterna allo Sperimentale Tabacchi, l’efficientamento energetico degli edifici nel Polo urbano ed extraurbano, la riqualificazione e la ristrutturazione del Codacci Pisanelli e dell’ex Palazzo Gil, dell’ex Inapli che ospita il Dipartimento dei Beni Culturali, della Stecca che ospita Ingegneria, di Villa Tresca e del Fiorini: questo il lungo elenco di interventi presti.

Le parole del rettore

 

In apertura dei lavori il rettore Pollice ha spiegato quali sono le ragioni che spingono l’Ateneo a raccontare alla comunità l’ambizioso progetto che guarda alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita degli studenti: «Sono investimenti per un territorio che amiamo e per lo sviluppo culturale e umano di questa comunità. L’altro obiettivo è invitare le altre istituzioni a lavorare insieme: questi investimenti sono importanti perché dobbiamo adeguare le necessità di questo territorio alle esigenze degli studenti, che sono cambiate per la pandemia e migliorare le condizioni di contesto. L’altro riferimento è la bellezza che deve essere un elemento qualificante del nostro territorio non come valore estetico, ma come elemento qualificante.

E, dunque, 50 milioni di investimento vuol dire dare fiducia alle imprese locali. Devono ripartire i cantiere e noi cominciamo a farlo. Questi interventi, oltre alle evidenti ricadute economiche dirette e indirette, contribuiranno a migliorare il paesaggio urbano e metropolitano, insieme alla riqualificazione degli spazi verdi di pertinenza, e a incidere sull’attrattività dell’Ateneo e sul benessere di chi vi opera, a partire naturalmente dalla popolazione studentesca».

Tanto lavoro da fare, ma la sfida è di quelle che cambiano anche lo skylinea della zona universitaria. Aiello, nelle vesti di delegata, ha spiegato che «le relazioni tra città e Università producono innegabilmente reciproci impatti che, solo se adeguatamente indirizzati e programmati, potranno condurre a una strategia comune di sviluppo sostenibile del territorio. L’Università influisce sulle attività produttive, svolge il ruolo di attrattore di investimenti e persone, assicura posti di lavoro, contribuisce significativamente alla trasformazione e rigenerazione urbana attraverso le sue attività edilizie. Questi interventi, sia nel polo urbano che in quello extra-urbano, saranno indirizzati prevalentemente alla rigenerazione di strutture esistenti e degli spazi esterni, nonché alla realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica per la didattica, i servizi e la socializzazione».

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