Unisalento, si apre l'anno accademico. Il messaggio del rettore: «Fiducia nei giovani e nel futuro. Con la facolta di Medicina, una nuova pagina»

Unisalento, sala svuotata dalla pandemia e lectio di Cantarella

Unisalento, si apre l'anno accademico. Il messaggio del rettore: «Fiducia nei giovani e nel futuro. Con la facolta di Medicina, una nuova pagina»
di Maddalena MONGIò
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Venerdì 16 Aprile 2021, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 21:59

«Ora o mai più». Con questo pungolo il rettore dell'Università del Salento, Fabio Pollice, ha dato la chiave di lettura della 66esima cerimonia di apertura dell'anno accademico. Una celebrazione a sala sostanzialmente vuota e silenziosa, vista l'assenza del pubblico imposta dalla pandemia da Sars-Cov-2.
La lectio magistralis affidata ad Eva Cantarella, storica del Diritto romano, già docente all'Università degli Studi di Milano, chiamata (via web) a dare ragione del ruolo della cultura nella Storia e in questo specifico e difficile momento.

Le parole del rettore

«Dobbiamo dare fiducia ai nostri giovani - ha detto Pollice - che in questo momento non vedono la direzione in cui va il mondo. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di dare a questa inaugurazione un valore prospettico, di superare la crisi pandemica e proiettarci nel futuro; abbiamo bisogno di una visione che ci restituisca entusiasmo, ma anche ci impegni reciprocamente verso un obiettivo comune e condiviso: lo sviluppo del nostro Ateneo, lo sviluppo del nostro territorio. In quest’ottica rafforzeremo i nostri sforzi per fare dell’Università un grande hub di ricerca sul tema del benessere sostenibile, facendo rete con gli altri attori territoriali e con quanti riusciremo ad attrarre da altri contesti nazionali ed internazionali. Attorno al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia – che ci auguriamo possa superare con successo l’ultima fase valutativa dell’ANVUR – costruiremo un polo di ricerca su “Salute & Benessere” di livello internazionale, mettendo in valore quanto già presente nel nostro territorio ed attraendo, attraverso iniziative mirate, come la creazione di un acceleratore dedicato, nuove iniziative produttive che vadano ad integrare e rafforzare il polo di ricerca, facendone volano di sviluppo di produzioni avanzate in area sanitaria».

La professoressa emerita Cantarella ha ricordato tre pestilenze che hanno piegato l'antica Grecia sottolineando quella del 430 a.C.

raccontata da Tucidide: «Non è una peste mandata dagli dei per punire l'umanità, ma la conseguenza del mancato rispetto della natura. E questa è una forte similitudine con la pandemia che stiamo vivendo».

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