I militari della stazione di Lequile, in provincia di Lecce, nell'ambito di una attività di controllo del territorio e, in particolare, di un podere nel quale si svolgeva la raccolta dei pomodori, hanno fatto scattare due denunce per sfruttamento a carico di altrettante persone, ritenute i datori di lavoro dei braccianti impegnati nei campi.
I braccianti erano quasi tutti stranieri, reclutati da G.M., 81enne di Porto Cesareo, locatario del terreno e datore di lavoro, e Y.K.B., 37 anni, siriano residente ad Andria, che reclutava e coordinava i lavoratori sul posto.
L'ottantenne dal 21 luglio scorso aveva assunto e impiegato tre lavoratori africani, due ghanesi e un senegalese, per la raccolta dei pomodori che durava, mediatamente, dieci o undici ore al giorno, con una paga a cottimo di un euro per ogni cassetta piccola, 4 euro per quelle più grandi. I carabinieri hanno riscontrato la violazione delle normative sulla sicurezza. E al datore di lavoro sono state anche elevate sanzioni per oltre 18mila euro.
Un euro per ogni cassetta di pomodori raccolta e turni di 11 ore: due denunce
1 Minuto di Lettura
Sabato 3 Agosto 2019, 12:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA