L'uliveto dei miracoli (dimenticato dalla xylella): «Quest'anno olio buonissimo». Il segreto della varietà

L'uliveto dei miracoli (dimenticato dalla xylella): «Quest'anno olio buonissimo». Il segreto della varietà
di Maria Grazia FASIELLO
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Domenica 18 Ottobre 2020, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Trent'anni fa sembrava una pazzia: un salentino emigrato in Germania che comprava ettari di terra incolta a Lido Marini, Comune di Ugento, per piantare olivi di varietà Leccino. Quella che all'epoca è stata poco più di una scommessa, oggi si rivela un tesoro. Una scelta fortuita che si trasforma in un mezzo miracolo. Fabio Trianni, classe 1988, coltiva le terre del nonno e produce olio in quantità. Le foto e i video che pubblica giornalmente sui canali social dell'azienda agricola Olio Fabio raccontano un Salento che rinasce dalle ceneri della Xylella. La verietà Leccino - e i suoi alberi sono tutti di questa varietà - resistono al batterio. I suoi uliveti sono rimasti tutti verdi mentre introno la xylella faceva e fa terra bruciata.


«È una grande soddisfazione - racconta il giovane titolare - l'extravergine di quest'anno è già pronto». Il frantoio è nato nel 1987. Nonno Bruno era emigrato a diciotto anni, ma una delle sue figlie era tornata nel paese di origine del padre, Alliste. Così ha deciso di investire nel Salento, costruire un capannone e comprare diversi terreni che amministrava il padre di Fabio, Giuseppe, con l'aiuto dello zio Antonio.

Nel giro di due o tre anni l'azienda aveva già acquisito una quarantina di ettari. Le zone vicino al centro abitato erano già coltivate con le classiche varietà di olivi salentini, quelle di Lido Marini però erano completamente incolte. Hanno fatto una scommessa: piantare alberi di Leccino, destinato più che altro alla produzione di olive in salamoia. A distanza di 30 anni, gli olivi Leccino hanno continuato a crescere rigogliosi, resistenti al batterio, mentre nel resto del Salento la diffusione della Xylella ha creato un deserto. Secondo Coldiretti, infatti, a causa della malattia sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 75% della produzione di olio di oliva nell'annata 2020.


«Quest'anno la stagione per noi è ottima - spiega Fabio - le olive sono intere. Dalle prime macinature che stiamo facendo la resa è nella media stagionale: viene fuori un olio extravergine buonissimo con bassissima acidità. Siamo sullo 0,3. L'olio da Leccino è diverso da quello da Ogliarola o Cellina, cambiano il sapore e la consistenza, è molto versatile ed estremamente delicato. Profumi e colori che non hanno eguali».

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