Trent'anni fa sembrava una pazzia: un salentino emigrato in Germania che comprava ettari di terra incolta a Lido Marini, Comune di Ugento, per piantare olivi di varietà Leccino. Quella che all'epoca è stata poco più di una scommessa, oggi si rivela un tesoro. Una scelta fortuita che si trasforma in un mezzo miracolo. Fabio Trianni, classe 1988, coltiva le terre del nonno e produce olio in quantità. Le foto e i video che pubblica giornalmente sui canali social dell'azienda agricola Olio Fabio raccontano un Salento che rinasce dalle ceneri della Xylella. La verietà Leccino - e i suoi alberi sono tutti di questa varietà - resistono al batterio. I suoi uliveti sono rimasti tutti verdi mentre introno la xylella faceva e fa terra bruciata.
«È una grande soddisfazione - racconta il giovane titolare - l'extravergine di quest'anno è già pronto». Il frantoio è nato nel 1987. Nonno Bruno era emigrato a diciotto anni, ma una delle sue figlie era tornata nel paese di origine del padre, Alliste. Così ha deciso di investire nel Salento, costruire un capannone e comprare diversi terreni che amministrava il padre di Fabio, Giuseppe, con l'aiuto dello zio Antonio.
«Quest'anno la stagione per noi è ottima - spiega Fabio - le olive sono intere. Dalle prime macinature che stiamo facendo la resa è nella media stagionale: viene fuori un olio extravergine buonissimo con bassissima acidità. Siamo sullo 0,3. L'olio da Leccino è diverso da quello da Ogliarola o Cellina, cambiano il sapore e la consistenza, è molto versatile ed estremamente delicato. Profumi e colori che non hanno eguali».
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