Ex discarica Burgesi: più facile trovare i fusti interrati

Ex discarica Burgesi: più facile trovare i fusti interrati
di Maddalemna MONGIO'
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Giovedì 30 Novembre 2017, 19:24
Smontaggio delle pompe e sigillatura dei pozzi interni alla ex discarica di Burgesi: lo impone da mesi il Dipartimento provinciale di Arpa a Monteco gestore del sito che ancora non ha provveduto e la Regione fa partire una perentoria diffida seguita da una pronta risposta dello stesso gestore, ma intanto il Dap ha scoperto che i tre lotti presenti nella ex discarica non sono collegati idraulicamente e questa potrebbe essere la svolta per capire se in quella porzione dell’area sono stati effettivamente tombati i 600 fusti contenenti rifiuti altamente tossici. Arpa non molla, dunque, e quell’inquietante confessione resa dall’imprenditore Gianluigi Rosafio, già condannato per reati ambientali, che si è dichiarato responsabile dell’interramento di un’autentica bomba ecologica, continua a tenere alta l’attenzione.
La scoperta relativa all’autonomia idraulica dei tre lotti risale all’ultima ispezione effettuata dal Dipartimento Arpa di Lecce, dall’1 settembre all’11 ottobre scorso. Si è trattato di un’ispezione straordinaria AiA che prevede la verifica del rispetto, da parte del gestore, di tutti i punti dell’atto autorizzativo. Un lavoro immane che il Dipartimento ha effettuato con spirito di abnegazione, ma che certamente avrebbe bisogno di un rafforzamento delle forze in campo con personale competente e qualificato. Da quella ispezione sono emerse alcune criticità che Arpa ha comunicato alla Regione, al Comune alla Asl, alla Provincia, al gestore. La Regione sulla base del rapporto conclusivo stilato dal direttore Arpa della provincia di Lecce, Roberto Bucci, ha stilato la diffida, ma Monteco ha risposto a stretto giro di aver ottemperato alle richieste di Arpa.
Esclude, il gestore, che ci sia - da parte sua - alcuna opposizione all’esecuzione dei “campionamenti in modalità statistiche delle acque sotterranee” e sottolinea che con una nota del luglio 2017 ha «espressamente rappresentato la volontà di ottemperare ai campionamenti». Il direttore Bucci, dal canto suo, ha messo in rilievo che «la necessità dello smontaggio di tutte le attrezzature di sollevamento di cui i pozzi sono dotati era già stata prevista da Arpa Puglia dal 14 aprile 2017». Sullo montaggio delle pompe e la sigillatura dei pozzi, Monteco aveva segnalato che avrebbe privato la discarica di un sistema antincendio, ma Arpa afferma nel suo rapporto che «non può essere fattore condizionante ai controlli ambientali previsti dall’autorità competente e posti in essere dall’autorità di controllo». E poi aggiunge che: «Arpa Puglia non ha alcuna competenza sugli apprestamenti antincendio del sito le cui idonee soluzioni alternative al temporaneo inutilizzo del pozzo 1 dovranno essere sottoposte dal gestore al Comando dei vigili del fuoco». Noi dobbiamo controllare, fatecelo fare: questa la sintesi.
Perché la separazione idraulica dei tre lotti è una scoperta importante? Sinora i prelievi dai pozzi sono stati fatti mettendo il materiale in un serbatoio unico. In pratica non si prelevava singolarmente da ogni pozzo analizzando, poi, separatamente i campioni. D’altra parte non avrebbe avuto senso procedere in questo modo perché non c’era certezza che gli impianti fossero separati. Il fatto che lo siano permetterà di capire se la presenza di pcb nel lotto 3 può essere superiore a quella presente negli altri lotti indicando, quindi, la possibile presenza dei fusti tossici. Per questo il Dap ha chiesto a Monteco di predisporre tre serbatoi e prelievi separati. Se lo farà si potrà procedere in tal senso nel prossimo monitoraggio previsto per dicembre. Il primo controllo è stato fatto a febbraio 2017, all’interno della ex discarica e le analisi non hanno fatto rilevare pcb sopra i livelli di contaminazione come, invece, è accaduto con il monitoraggio fatto ad aprile sui pozzi esterni. Nel pozzo numero 4 (esterno alla discarica dismessa di Burgesi), secondo Arpa non collegabile con l’ex area di stoccaggio di rifiuti, sono emersi valori di pcb quattro volte superiori alla norma, mentre nei cinque pozzi spia interni non si sono riscontrati valori di sostanze inquinanti al di sopra della soglia minima di contaminazione. A luglio c’è stata la seconda tornata di campionamento in discarica risultata nella norma e la terza tornata è in agenda per dicembre. Quel che è certo? Arpa sta rigirando Burgesi come un calzino.
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