Ufficio per i reati minori e informative più rapide: le mosse anti-prescrizione

Ufficio per i reati minori e informative più rapide: le mosse anti-prescrizione
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 16 Novembre 2017, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Una sforbiciata per ridurre i tempi dei processi e scongiurare la prescrizione? La Procura un piano ce l’ha. E l’ha già messo in pratica. In due mosse: la creazione dell’ufficio “sezione definizione affari semplici” (Sdas). Lecce come Torino, insomma. La seconda mossa consiste, invece, nelle direttive impartite alla polizia giudiziaria ed ai pubblici ministeri per fare sì che le informative di reato vengano depositate in Procura in tempi brevi e complete di tutte i dati. Una iniziativa, quest’ultima, adottata dopo la recente riforma del codice di procedura penale per ridurre i tempi delle indagini preliminari: allo scadere del termine di durata massima, il pubblico ministero dovrà decidere entro tre mesi se chiedere l’archiviazione o esercitare l’azione penale. Diversamente l’indagine sarà avocata dal procuratore generale.
La riduzione dei tempi del processo per la parte che riguarda le indagini preliminari, è una questione prioritaria del progetto di riorganizzazione della Procura adottato dal nuovo capo Leonardo Leone de Castris.
E se non sarà visibile all’utenza la velocizzazione della trasmissione in Procura dei risultati delle indagini svolte dalla polizia giudiziaria, rappresenta invece una novità tangibile la creazione dell’ufficio “Affari semplici”. Una rivoluzione guidata dal principio dell’organizzazione del lavoro. In due passaggi: primo, la creazione dell’ufficio con cinque componenti fra poliziotti, vigili urbani, carabinieri ed ex forestali. Ne fanno parte anche un componente del personale amministrativo e 12 vice procuratori onorari. Questi ultimi impiegati per la prima volta anche nella fase delle indagini e non solo per rappresentare l’accusa nei processi con il dibattimento in aula. E per questo si stanno affiancando ognuno ad un pubblico ministero per seguire un periodo di formazione che li sta vedendo impegnati per due giorni alla settimana
Secondo, l’indicazione dei reati trattati: tutti quelli di competenza del giudice di pace e del Tribunale monocratico o comunque definiti con decreto penale oppure con citazione diretta a giudizio. Come violenza, minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Ed anche esercizio abusivo di una professione, simulazione di reato, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, danneggiamento a seguito di incendio, uccisione e maltrattamento di animali, frode nel commercio, truffa semplice e deturpamento di beni immobili, codice della strada, pesca e caccia, solo per citare alcuni ambiti.
L’istituzione di questo nuovo ufficio ha l’obiettivo di dare una risposta più rapida all’utenza della giustizia. Sia per i reati punti con pene meno gravi, sia per non oberare i magistrati togati e metterli nelle condizioni di procedere più speditamente con le indagini più delicate.
Ed arriviamo alla seconda iniziativa presa dal capo della Procura: la sollecitazione alla polizia giudiziaria di essere tempestiva ed esaustiva nelle informative. Stop, dunque alle notizie di reato generiche e sommarie. Un sollecito anche ai pubblici ministeri: se saranno chiesti ulteriori accertamenti, dovrà essere anche indicato un termine per il deposito della seconda delega. Come avviene, in altre parole, per i consulenti esterni, siano essi medici legali, oppure con competenze nella contabilità, negli incidenti stradali o sul lavoro. Infine altre due direttive per accelerare le indagini: l’impiego del portale della Procura per inviare informative ed atti. E una particolare attenzione all’impiego delle sub deleghe, quando si tratta di andare a fare accertamenti fuori provincia o in Comuni lontani dalla sede della polizia giudiziaria.
E’ appena iniziata questa svolta per rendere più spedita la vita di un fascicolo e per scongiurare pause ingiustificate nel percorso verso il processo o l’archiviazione. Le prime somme si potranno tirare fra qualche mese. Quando cioè il nuovo sistema di lavoro sarà entrato a regime. O almeno questo è l’auspicio del procuratore capo.

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