Ergastolo all'uomo che uccise tre vicini di casa per un parcheggio

Ergastolo all'uomo che uccise tre vicini di casa per un parcheggio
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Mercoledì 19 Giugno 2019, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 18:32

Ergastolo per l'uomo che uccise tre vicini di casa: Andrea Marti, suo padre Francesco Antonio (63 anni) e sua zia Maria Assunta Quarta di 55 anni. Il 57enne Roberto Pappadà - artefice della strage del 29 settembre scorso in via Tevere a Cursi - è stato riconosciuto colpevole di triplice omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione; tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, detenzione e porto di arma da fuoco e ricettazione.

La sentenza è stata emessa, al termine del processo in abbreviato, dal gup Simona Panzera che ha sostanzialmente accolto le richieste avanzate questa mattina dal pm Donatina Buffelli. Anche gli avvocati dei familiari delle vittime avevano chiesto l'ergastolo per Pappadà, con in aggiunta l'isolamento diurno.

A scatenare la ferocia di Pappadà erano stati vecchi rancori e liti precedenti legate alla sosta dell'auto fuori dal portone di casa, lungo la via che quelle famiglie hanno diviso per tanti anni. Pappadà, quella sera del 29 settembre, prese il suo revolver Smith & Wesson calibro 357 Magnum, detenuto illegalmente, e fece fuoco freddando Andrea Marti, poi il padre e la zia accorsi in aiuto del giovane. La madre di Andrea, invece, riportò solo ferite lievi.
 

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