Uccide una razza gigante in zona protetta: sub denunciato

Uccide una razza gigante in zona protetta: sub denunciato
di ​di Francesco DE PASCALIS
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Giovedì 16 Luglio 2020, 10:25
Spara e purtroppo uccide, con un fucile subacqueo, una razza di oltre 80 chilogrammi nello specchio d’acqua antistante “Lido Canne”, famosa spiaggia di Torre Lapillo situata nel cuore dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, poi tenta di portarla a riva trascinandola e martorizzandola per metri, infine criticato da diversi bagnanti, che avevano notato l’atroce sofferenza dal pesce, decide di rituffarsi in acqua e scappa facendo perdere le proprie tracce. Una battuta di pesca davvero infelice, definita da molti testimoni da film dell’orrore per il suo triste evolversi, balorda ed incredibile persino da raccontare, è costata cara ad un sub salentino, precisamente originario di Carmiano, e che al termine della sua avventura si è beccato una denuncia per aver contravvenuto agli obblighi imposti dalla legge numero 394 del 1991. Praticamente la norma che fa riferimento alle sanzioni amministrative e penali per le violazioni imposte sia agli strumenti di gestione delle aree che alle disposizioni emanate dagli organismi di gestione della Riserve marine nazionali.
Questi i fatti accaduti, raccontati, addirittura filmati e poi consegnati alle forze dell’ordine da diversi vacanzieri e turisti che affollavano il bianco arenile pubblico di Torre Lapillo. L’uomo con muta ed attrezzatura da subacqueo d’apnea, nel corso della sua battuta di pesca, si sarebbe imbattuto in una razza di grandi dimensioni, l’ha inseguita e dopo averla raggiunta avrebbe, condizionale d’obbligo ed ora al vaglio dei militari che stanno indagando sulla vicenda, deciso dapprima di infiocinarla ed a seguire di tarsportarla a riva trascinandola per metri come preda di prestigio. Da qui per il povero pesce come detto è iniziato un lungo ed atroce calvario. Molti no infatti raccontato che l’uomo avrebbe cercato di occultare la razza nascondendolo sotto alcuni teli di mare, poi il cambio improvviso d’idea, ed il tentativo di salvataggio dovuto soprattutto all’arrivo ed all’opera di alcuni bagnanti che hanno allertato con immediatezza sia gli operatori dell’Area Marina Protetta che i Carabinieri della locale stazione guidati dal maresciallo Antonio Palamà. I militari giunti sul luogo hanno cercato in tutti i modi di salva vita al pesce, riportandolo in acqua. Qui l’ennesima incredibile vicenda di questa storia. La razza, un esemplare adulto largo 85 centimetri e lungo circa un metro e mezzo si mostrava molto sofferente e stentava a prendere il largo, poi all’improvviso l’ennesimo triste passaggio di una storia da film. L’animale marino di è fermata di è adagiata sul fondale sabbioso mimetizzandosi con i suoi colori ed ha addirittura partorito. Poi stremata è morta. Da qui la tristezza ed il dispiacere vissuto in diretta da decine di vacanzieri, arrabbiati e delusi dall’epilogo. Immediate, dopo il vano tentativo di prestare i soccorsi al pesce, sono state avviate le indagini da parte dei militari. Duplice l’obiettivo: prima risalire all'attrezzatura da pesca utilizzata dall'uomo ed occultata tra le dune dell'arenile nei pressi dell'ex Lido Le Canne, secondo beccare il pescatore subacqueo che nel frattempo come accennato aveva deciso di far perdere le proprie tracce scegliendo di rituffarsi in mare. Fuga breve la sua, perché nella serata di mercoledì è stato identificato e denunciato.
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