Twiga, processo “in trasferta”: sopralluogo di magistrati e avvocati in contrada Cerra. Verifiche su abusi edilizi e urbanistici

Twiga, processo “in trasferta”: sopralluogo di magistrati e avvocati in contrada Cerra. Verifiche su abusi edilizi e urbanistici
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Martedì 12 Aprile 2022, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 14:30

Abusi urbanistici ed edilizi nella creazione dello stabilimento balneare Twiga di Otranto? Per avere un quadro chiaro di cosa hanno detto le carte, i testimoni ed i consulenti, tutte le parti del processo in corso svolgeranno una ispezione dei luoghi.
Questa mattina si è tenuto il sopralluogo in contrada Cerra, a Nord della città: sul posto i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Valeria Fedele e Roberta Maggio), il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, gli avvocati Gianluca D’Oria ed Andrea Sticchi Damiani (difensori del sindaco Pierpaolo Cariddi, imputato nelle vesti di progettista), Antonio De Mauro ed Adriano Tolomeo (difensori di Raffaele De Santis, legale rappresentante della società che stava realizzando lo stabilimento) ed Antonio Quinto (difensore dell’ingegnere Emanuele Maggiulli, responsabile dell’Area Tecnica, Gara e Contratti del Comune di Otranto).
Con loro i rispettivi consulenti, poiché nel corso del processo hanno fornito indicazioni diverse e contrastanti sulla possibilità o meno di realizzare una struttura di quelle dimensioni con lo strumento urbanistico degli “accessi al mare” ed attraverso il regolamento edilizio comunale. Per la Procura presente l’ingegnere Pierpaolo Fiorentino, per De Santis l’ingegnere Barbara Valenzano, per Cariddi l’architetto Marina Bello e per Maggiulli l’ingegnere Antonio Russo.

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Un passaggio che ha riguardato anche lo stabilimento accanto, il Dolce Riva, perché sottoposto all’accertamento del processo penale per stabilire se sia stato realizzato forzando o meno le norme che indicano contrada Cerra zona agricola e la disciplina degli “accessi al mare”.

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Un passaggio, questo della ispezione dei luoghi, che orienterà la decisione del collegio giudicante attesa a breve poiché il 13 giugno si chiuderà l’istruttoria dibattimentale ed in quella stessa giornata verrà fissata l’udienza per la discussione e la sentenza.

Una decisione attesa, quella dei giudici della seconda sezione penale, poiché oltre a stabilire l’innocenza o la colpevolezza degli imputati dovranno pronunciarsi anche sul mantenimento o meno del sequestro del lido cominciato a sorgere grazie al progetto di sbarcare in Puglia che l’imprenditore Flavio Briatore ha continuato a perseguire cominciando a creare nelle scorse settimane a Savelletri (marina di Fasano, a nord di Brindisi) il lido gemello di Forte dei Marmi.

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Il Twiga di Otranto fu sequestrato il 15 maggio del 2017, a circa un mese dall’inaugurazione annunciata con manifesti 6X6 affissi anche all’uscita dell’aeroporto del Salento di Brindisi. Ora quel sopralluogo e la sentenza dovranno dire se sia stato realizzato con permessi di costruire ed autorizzazioni paesaggistiche “macroscopicamente illegittimi”, se su zona a “pericolosità geomorfologica elevata” con divieto di balneazione della Capitaneria risalente al 2013 e con altre forzature.

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