Parcheggio a 10 euro e una pizza Margherita a 12: è protesta. I turisti: «Ci spennano, non torniamo più»

Parcheggio a 10 euro e una pizza Margherita a 12: è protesta. I turisti: «Ci spennano, non torniamo più»
di Francesca SOZZO
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Domenica 12 Luglio 2020, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 10:19

Acqua, farina e lievito. Un po' di sale e un cucchiaio d'olio. E poi un mestolo di salsa di pomodoro e mozzarella (spesso industriale venduta a chili). E la pizza - margherita - è servita. Costo? Circa 1,50 euro, ma abbondiamo, come direbbe il buon Totò rimanendo in zona Napoli, e facciamo due euro (vista la crisi). Ben distanti dal costo di 12 euro richiesto ad una coppia di turisti in vacanza nel Salento. E non in un ristorante.

Ci risiamo: l'estate 2019 fu l'anno della frisa in spiaggia a 19 euro. Il 2020 - post covid - è quello della pizza margherita a 12 euro (in spiaggia). «È come il 25 dicembre, torna ogni anno il problema», commenta ironicamente il presidente provinciale del Sib, Alfredo Prete.

«Prezzo ingiustificati», sia per i balneari che per i consumatori che si trovano, ogni anno, a dover difendere (ma non troppo) la categoria. E così sul litorale adriatico una pizza margherita (seppur a lievitazione naturale) costa 12 euro, mentre il prezzo sale fino a 18 euro se la pizza è versione gourmet. E non è tutto. Nella stessa zona adriatica c'è chi (e non è turista) ha pagato il parcheggio - giornaliero - dieci euro. Al coperto si spera. I commenti sui social non si sprecano: «Le sorprese. Quelle brutte. Parcheggio 2019: 5 euro. Parcheggio 2020: 10 euro». E c'è chi inviata a non andarci più.

«Una margherita a 12 euro mi sembra davvero un prezzo fuori mercato», ribadisce Prete. Un costo che potrebbe essere giustificato solo «da un servizio di qualità altissima». E dunque ci risiamo: il Salento, terra dal mare bellissimo e dalle spiagge bianche e finissime tanto da essere sempre nella top ten delle mete turistiche preferite dai vacanzieri, poi rischia lo scivolone. E poche settimane dalla ripresa difficile del comparto turistico-economico rischia di far scappare la gente. Turisti o salentini che siano.
«Io non posso obbligare i colleghi ad applicare determinati prezzi - prosegue il presidente del Sib, Prete - Ma a tutti gli aderenti all'associazione ho suggerito di calmierare i prezzi al massimo i prezzi ed evitare l'aumento». Un «buon senso» dettato anche dalla situazione difficile che ha investito l'intero paese costretto alla pandemia e a fare i conti con incassi persi. «Mai come quest'anno - continua Prete - è il principio etico che deve farci da guida: quello della responsabilità sociale».

Già. Ma se una giornata di mare costa 100 euro a due persone, c'è ben poco di etico. Un'altra segnalazione arriva sempre dal litorale adriatico dove un ombrellone, due lettini, due spritz e due fritture di mare costano 95 euro. E giù con i commenti - negativi - anche su Tripadvisor (prezzi da Portofino e qualità zero assoluto, ndr).E poi quello che nessuno vorrebbe sentire: «Non ci torneremo mai più!». «Noi abbiamo grandissime difficoltà dovute alle prescrizioni - prosegue Prete - a spese che sono aumentate e incassi diminuiti, ma non ci si può rifare sul cliente che poi non torna più. Diciamocelo chiaro: ci sono pochi soldi in giro e poche persone, in tanti hanno bruciato le ferie nel periodo di lockdown e si lavora ormai solo nei weekend, ma questo non giustifica prezzi alti. Dobbiamo offrire più servizi e aumentare la qualità».

Il periodo è difficile per tutti: imprenditori e clienti «ma una margherita a 12 euro mi sembra un prezzo fuori dal mercato».

E nel frattempo siamo entrati in quella che è considerata alta stagione e la speranza è che non si giochi ancora al rialzo.

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