Il tumore gli “ruba” un occhio e un orecchio, ma Federico corona il suo sogno: è poliziotto, per un giorno

Il tumore gli “ruba” un occhio e un orecchio, ma Federico corona il suo sogno: è poliziotto, per un giorno
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Sabato 19 Ottobre 2019, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 14:57
Federico ha combattuto e vinto la sua battaglia per la vita. Una battaglia cominciata in tenera età, a 4 anni, contro un cancro che aveva gettato tutti nello sconforto e nella disperazione più profondi. L’impietosa diagnosi al policlinico Gemelli di Roma: un rabdomiosarcoma – tumore maligno che si insinua nei tessuti molli – si era insinuato nel cervelletto di Federico Chianella. Inizia così un lungo, lunghissimo calvario durato un anno e due mesi di ricovero. Un periodo durante il quale Federico affronta durissimi cicli di
chemioterapia, radioterapia e infusioni di cellule staminali.

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Le speranze di vita, secondo le stime dei medici, si attestano intorno al 20% ma, all’età di sei anni, il mostro abbandona il corpo di Federico: i medici suggeriscono di attenderne altri cinque, per avere la certezza che si sia trattato di un addio. E così è stato. Di anni ne sono passati 11, oggi Federico ne ha 17 e frequenta il quarto anno dell'Istituto Tecnico Commerciale, a Lecce. Di quella tremenda malattia gli sono, però, rimasti i segni: ha perso udito e vista lungo il lato sinistro del viso.

Ieri, ha potuto coronare il suo sogno: fare il poliziotto. Almeno per un giorno, accolto dagli agenti della Questura di viale Marche. «Quando ero piccolo, guardavo i tg, sentivo in continuazione notizie di cronaca: omicidi, violenze, rapimenti. Allora ho pensato - racconta - che da grande sarei diventato un poliziotto per aiutare i deboli, le vittime dei reati, per contrastare le ingiustizie ed aiutare i cittadini. Questi sono in valori che
contraddistinguono un buon poliziotto». Ad maiora, Federico!
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