Truffa dei diamanti, coinvolti migliaia di risparmiatori salentini

Truffa dei diamanti, coinvolti migliaia di risparmiatori salentini
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Venerdì 22 Febbraio 2019, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 20:16
Investe massicciamente anche il territorio salentino la vicenda balzata agli onori della cronaca relativa alla ‘maxi truffa diamanti’. Come noto, il Tribunale di Milano con sentenza n. 43/2019 emessa dal
Giudice Delegato Paluchowski e depositata il 15 gennaio 2019, ha dichiarato il fallimento di Intermarket Diamond Business Spa (IDB Spa), società venditrice di diamanti che collocava le pietre sul mercato tramite il canale
bancario.
Idb Spa, insieme a Banco Bpm Spa e Unicredit Spa, erano già state sanzionate con provvedimento del 30 ottobre del 2017 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratiche commerciali scorrette.
Stessa sanzione era stata comminata anche ad un’altra società venditrice di diamanti, Diamond Private Investment Spa (DPI Spa), e ad i due Istituti di Credito che vendevano i suoi diamanti, Intesa Sanpaolo e Monte Paschi di
Siena. Sia le società venditrici di diamanti che i tre istituti di credito (tutti tranne Intesa), avevano poi impugnato davanti al Tar Lazio il provvedimento sanzionatorio dell’AGCM, ma il Tribunale amministrativo ha confermato la
decisione dell’AGCM.
Nelle more i legali di Adusbef si sono immediatamente attivati per tutelare i risparmiatori salentini nel recupero delle somme investite.
A seguito delle numerosissime richieste di assistenza legale ricevute presso i propri sportelli, e da uno studio effettuato circa l’incidenza sul territorio salentino, si stima che il danno subito dai risparmiatori salentini
implicati in questa vicenda sia di circa 10 milioni di euri.
Intesa, Mps e Unicredit si sono impegnate a rimborsare i propri clienti acquistando le pietre, mentre Banco Bpm offre in alcuni casi una percentuale di rimborso, che varia da un 10% a un 50%, in pochi casi si è arrivati
a percentuali superiori (70%), e le pietre restano di proprietà dei clienti.
Sono già iniziate le prime cause in sede civile, dapprima nei confronti di IDB Spa e di Banco Bpm, poi a seguito del fallimento solo nei confronti di Banco Bpm.
Sono anche state già depositate numerose denunce: a Milano è in corso un’indagine, le ipotesi di reato sono truffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo alle funzioni di vigilanza.

Il 20 febbraio scorso, la Guardia di Finanza ha eseguito un super sequestro per circa 700 milioni di euro.
Tra le più colpite dal sequestro le due società di vendita 253 milioni sono a carico di Dpi e 328 milioni di Idb.
Il provvedimento cautelativo si abbatte pesantemente anche sugli istituti di credito: 83,8 milioni sono a carico di Banco Bpm e di Banca Aletti, 32 milioni nei confronti di Unicredit, 11 milioni nei confronti di Intesa Sanpaolo
e 35,5 milioni a carico di Mps.
Adusbef ricorda a tutti coloro che non fossero in possesso delle pietre, che devono presentare necessariamente istanza di restituzione/rivendica entro l’8 Marzo 2019: il Giudice ha infatti assegnato come termine per il
deposito dell’ammissione allo stato passivo per i creditori e per i terzi che vantino diritti reali e mobiliari su cose in possesso del fallito l’8 marzo 2019, con fissazione dell’udienza di esame dello stesso l’8 aprile 2019.
S’invitano quindi tutti i possessori di diamanti interessati a ricevere assistenza legale a recarsi presso la sede Adusbef di Lecce o Galatina o scrivere ad info@adusbef.it con oggetto 'diamanti', per il recupero delle pietre
e del capitale investito.
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