Trionfo nel capoluogo: 78% «Adesso lavoro di squadra»

Trionfo nel capoluogo: 78% «Adesso lavoro di squadra»
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Lunedì 4 Marzo 2019, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 10:11
La provincia di Lecce premia Nicola Zingaretti. Ed è «un trionfo», dicono i suoi sostenitori alla fine della conta. La vittoria vale almeno il 60% dei voti e il distacco dagli altri due competitors è notevole. Una distanza in linea con le tendenze del resto del Paese: Maurizio Martina, nel verdetto di 78 seggi salentini, resta inchiodato tra il 25% e il 30%; Roberto Giachetti, ancora più dietro, tra il 10 e il 15%. Numeri fluttuanti perché lo spoglio è andato avanti fino a tardissima sera. Vittoria netta, in ogni caso. Inequivocabile.
In un Salento che pure era atteso all'altro verdetto. Quello dei partecipanti al voto: in circa 16mila (anche qui il dato esatto si conoscerà solo questa mattina) si sono recati alle urne e la cifra è stata salutata con soddisfazione nel partito. A Lecce città (seggi al Tiziano) hanno votato in 1.890 e ci sono i dati definitivi per singolo candidato: Zingaretti al 78,68% (1.427 voti), Giachetti all'11,79% (214 voti) e Martina - in terza posizione - all'11,79% (173 voti). Tra gli altri Comuni ad essere stati ufficializzati c'è Casarano: Zingaretti a quota 415, Martina a 45 e Giachetti a 29. A Trepuzzi, invece, Zingaretti è arrivato al 90%, Martina al 5,2% e Giachetti al 4,4%.

E subito arriva il commento a caldo dai vertici provinciali per quella che, nel quartier generale della federazione provinciale di via Tasso, è considerata «una partecipazione oltre le aspettative». Il segretario Ippazio Morciano firma la prima analisi: «Non ci aspettavamo di superare i 15mila votanti, si tratta di una cifra che appena qualche mese fa non avremmo immaginato di poter toccare». In realtà, rispetto alle ultime primarie Dem che sancirono la vittoria di Matteo Renzi appena due anni fa, il numero è calato. «Nel 2017 si recarono alle urne in circa 25mila - spiega il segretario - ma era una competizione con due fattori particolari: un partito che ancora non aveva subito la scissione di Leu e la candidatura alle Primarie di Michele Emiliano che nel Salento aveva alzato il numero dei votanti. Per questo, gli oltre 15mila salentini ci fanno ben sperare. Sono numeri che danno un futuro al Pd e rappresentano il segnale di una voglia di politica legata all'incapacità del governo Lega-Cinque stelle di dare risposte».
Dai numeri al merito. «Il verdetto - aggiunge Morciano - è un plebiscito per Zingaretti e, al di là del giudizio sulla persona, è una buona notizia perché dà una guida forte al Pd. Più del 60% nel Salento rispecchia la tendenza nazionale. Io non ho fatto campagna elettorale attiva come in altre competizioni, ma per la mia storia non potevo che votare per Martina e così ho fatto». Niente divisioni, però. «Martina e Giachetti - conclude Morciano - sono leader di squadra e sono certo che lavoreranno insieme a Zingaretti con unità d'intenti. E anche in questo senso si volta pagina».
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