Tricase, dipendenti del Centro dell'impiego nei guai: «A passeggio durante i turni di lavoro». Indagati per assenteismo

Tricase, dipendenti del Centro dell'impiego nei guai: «A passeggio durante i turni di lavoro». Indagati per assenteismo
di Erasmo MARINAZZO
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 20:14

Rischiano la sospensione dal lavoro un uomo ed una donna dipendenti della sede di Tricase dell'Agenzia regionale politiche attive del lavoro (Arpal). Rispondono di essersi assentati dall'ufficio per andare a sbrigare faccende personali e non inerenti alle loro mansioni. Su di loro pende un provvedimento di interdizione di un mese, con stipendio sospeso, chiesto dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Consolata Moschettini, titolare dell'inchiesta condotta con i carabinieri della compagnia di Tricase che contesta l'ipotesi di reato di truffa: lo stabilirà nelle prossime ore il giudice per le indagini preliminari Simona Panzera.

L'indagine


La decisione del giudice terrà conto sia della richiesta della Procura ma anche degli esiti degli interrogatori dei due indagati tenuti ieri mattina in Tribunale, secondo quanto prevede la procedura sull'applicazione della misura cautelare dell'interdizione. Difesi dagli avvocati Claudio Pispero ed Ivana Quarta, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere e si riserva di depositare una memoria mentre l'uomo ha respinto tutte le accuse. Di più: ha sostenuto che certi comportamenti siano deprecabili ma che nel suo caso le assenze non siano state una scelta quanto piuttosto una necessità dettata dalle condizioni di salute precarie.
A conclusioni diverse è arrivato il magistrato che sta conducendo le indagini con una serie di accertamenti che potrebbero avere anche ulteriori risvolti per le ragioni che andremo a spiegare a breve: sia l'uno che l'altro dipendente sono stati pedinati, fotografati e ripresi.

Tanto per dare seguito alle segnalazioni arrivate da quei cittadini che hanno interpellato i carabinieri insospettiti dal vedere i due indagati in giro durante l'orario di lavoro. Al supermercato come anche in una nota e frequentata tabaccheria.

Gli episodi contestati


Per questo nell'ordinanza di interdizione vengono riportati otto episodi di assenteismo per e l'uomo e 12 per la donna. Per il primo si parla dei giorni 24 e 26 novembre dell'anno scorso; 1, 10 e 15 dicembre; 14, 15 e 22 gennaio. Per la donna del 14, 26 e 30 novembre; dell'1, 10 e 11 dicembre; del 9, 10, 11 e 12 febbraio. Se nel primo caso vengono contestate assenze di 2 ore ed 8 minuti, nel secondo caso si arriva 5 ore e 24 minuti. Fonti di prova dell'accusa sono le foto con la busta della spesa, nel supermercato, nella tabaccheria ed ancora in altri luoghi.
L'incrocio di foto, riprese e relazioni di servizio con le presenze risultate in ufficio in quei giorni ed in quelle ore ha sostanziato l'accusa di truffa e la richiesta della misura cautelare. E pone un interrogativo a cui l'inchiesta sta cercando di dare risposte: se dovesse essere confermato che i due indagati risultassero presenti pur trovandosi ad occuparsi altrove di faccende extralavorative, perché intanto risultavano passati i badge? Qualcuno provvedeva a farlo al posto loro? Oppure avrebbero omesso di segnalare le ore di assenza dopo l'arrivo mattutino in ufficio? Procura e carabinieri indagano, il giudice intanto a breve deciderà sulla sospensione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA