Procura, stop al lavoro a distanza: il tribunale riapre le porte agli avvocati

Procura, stop al lavoro a distanza: il tribunale riapre le porte agli avvocati
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 3 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:06
Tutti in presenza negli uffici della Procura di Lecce. Fine dello smart working, fatta eccezione per le categorie fragili, ossia i dipendenti affetti da patologie e per quelli dell'ufficio spese-giustizie poiché le mansioni possono svolgersi anche in modalità agile. Con orario flessibile, turnazioni ed orario pomeridiano.

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In vista della ripresa odierna delle attività giudiziarie e dei processi, dopo la sospensione feriale, il procuratore Leonardo Leone de Castris ha diffuso una circolare che se da un lato vuole garantire piena funzionalità all'ufficio, dall'altro tiene in debito conto l'andamento dei contagi da coronavirus. Alcune delle limitazioni della fase 1 e della fase 2 sono state mantenute ed in particolare una serie di indicazioni per scongiurare assembramenti e circoscrivere i contatti fra persone allo stretto necessario.

Per gli avvocati arrivano buone notizie: non sarà più necessario fissare un appuntamento per accedere agli uffici. Avranno accesso libero, sebbene le porte a vetri di ingresso alla Procura ai piani primo, secondo e terzo continueranno a restare chiuse. Rimane disattivata l'apertura a pulsante, occorrerà per questo telefonare all'ufficio interessato (i numeri sono affissi sulle porte) una volta arrivati. Per chi dovesse esaminare un fascicolo cartaceo potrà farlo subito, se invece il fascicolo dovesse essere stato inserito nel Tiap (Trattamento informatico atti processuali) sarà indicata una nuova data in cui visionarlo e chiedere le copie.
A questo proposito durante l'emergenza Covid è stato migliorato l'accesso telematico: gli avvocati possono presentate le istanze telematicamente (a condizione che conoscano il numero di procedimento), pagare on-line i diritti di copia con la piattaforma Pago Pa e ricevere così su file il fascicolo intero o le parti indicate.

Infine una raccomandazione al personale: per dare seguito alla richiesta arrivata dal presidente della Camera penale, l'avvocato Francesco Vergine, il procuratore de Castris ha raccomandato di rispondere puntualmente al telefono e di consultare la posta elettronica.

Resta l'obbligo di indossare la mascherina. Per tutti. E gli avvocati che consulteranno i fascicoli cartacei dovranno dotarsi di guanti monouso.
Le limitazioni, dunque, restano, perché i contagi persistono e perché non è possibile prevedere quale sarà l'evoluzione della curva epidemiologica. Limitazioni anche per la polizia giudiziaria: le notizie di reato dovranno essere trasmesse per via telematiche. E se si dovesse creare la necessità di interloquire con il magistrato titolare del procedimento penale, occorrerà prendere un appuntamento. Ridotte all'essenziale le attività che comportano contatti con altre persone: le indagini dovranno tenere conto del rischio di contagio a cui potrebbero andare incontro gli investigatori. E per questo si devono fare delle scelte dei casi da trattare, con priorità alla tutela della collettività e all'ordine pubblico, tenendo presente la prospettiva della certezza della pena e l'obbligo dell'esercizio dell'azione penale.

Indicazioni in questo senso sono state comunicate anche ai sostituti procuratori: nelle richieste di ordinanze di custodia cautelare, misure interdittive o di sicurezza, dovranno valutare l'urgenza del caso, la pericolosità sciale degli indagati e la necessità di tutelare l'incolumità delle persone offese o minacciate, con particolare riguardo alle fasce deboli.
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