Trepuzzi, salgono a 42 i casi nella Rsa. Ma il vaccino ha sconfitto il virus

Trepuzzi, salgono a 42 i casi nella Rsa. Ma il vaccino ha sconfitto il virus
di Maddalena MONGIÒ
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Sabato 27 Marzo 2021, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 21:10

Sale il numero dei contagi Covid all'interno de la Rssa «Residenza Giada» di Trepuzzi. Dopo gli iniziali 18 di ieri, l'esito degli ulteriori tamponi ha evidenziato ulteriori positività che portano a 46 il totale. Si tratta di 32 degenti e 14 dipendenti che sono già stati vaccinati e che sono asintomatici. La struttura, su disposizione dell'Asl Le, è stata compartimentata in zona Covid e con i No Covid con appositi dispositivi di sicurezza e percorsi dedicati. Sia gli anziani ospitati nella casa di riposo che gli operatori sanitari erano stati già sottoposti lo scorso 11 febbraio alla seconda dose del vaccino Pfizer.

«Innanzitutto chi si è contagiato sta bene precisa Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, a proposito dei contagi nella Rssa Giada, abbiamo il dato dei tamponi positivi, ma non abbiamo elementi che ci facciano dire che sono ammalati.

Abbiamo un operatore socio-sanitario che non è vaccinato, il primo caso che abbiamo scoperto. I vaccinati possono essere positivi perché contaminati: trasportano il virus, fino a quando gli anticorpi non fanno pulizia, ma non sviluppano la malattia e dopo qualche giorno si negativizzeranno. Comunque li teniamo sotto controllo perché parliamo di persone anziane che hanno il sistema immunitario più pigro, ma sono ottimista».

IL VACCINO HA SCONFITTO IL COVID: TUTTI ASINTOMATICI

Il vaccino, quindi, ha sconfitto il Covid fermandolo alle vie aeree. Una buona notizia, dunque, che ratifica una volta di più l'importanza della vaccinazione, forniture permettendo. Intanto il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, leva gli scudi sulla struttura: «La direzione e la proprietà della struttura sin dal primo momento in cui è scattato l'allarme si sono dimostrate attente e pronte nell'applicazione dei protocolli sanitari vigenti e soprattutto trasparenti, dialogando costantemente con le autorità competenti e con il sottoscritto. Sento di rivolgere il mio sentimento di gratitudine al personale e a quanti si stanno spendendo in queste ore per garantire la tutela della salute dei degenti presenti, rendendosi disponibili anche a proseguire il proprio servizio in qualunque condizione. Rivolgo agli e alle ospiti della struttura l'augurio di una pronta guarigione a nome mio e della città, così come esprimo vicinanza alle famiglie delle persone degenti che certamente staranno vivendo ore di tribolazione e preoccupazione. Abbiamo voluto pubblicare questa nota inviata al sottoscritto proprio perché sulla vicenda ci fosse la massima trasparenza per evitare il diffondersi di fake news e disinformazione. Continuerò a seguire con attenzione l'evolversi della situazione rimanendo in contatto con la proprietà, la direzione della struttura e con le autorità dell'Asl competente».
Ma il fronte caldo è quello degli ospedali. L'altro ieri nel pronto soccorso del Dea c'erano 33 persone da ricoverare e il reparto di Medicina d'urgenza ha fatto il pieno. Così il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, spiega la rivoluzione decisa in corsa sull'onda dell'incalzare della pandemia: «Abbiamo aperto venti posti letto a San Cesario e ringrazio tutti i colleghi che si sono adoperati per realizzare in breve tempo questa attivazione. Abbiamo bisogno di 60 ulteriori posti letto che a questo punto avremo a San Cesario che si sta trasformando in struttura per il Covid acuto perché c'è necessità di una maggiore disponibilità di ricovero. Tutto questo se la Regione autorizzerà l'apertura di una Rsa ad Aradeo per trasferire lì i pazienti Covid in via di guarigione, ma ancora positivi. Dal punto di vista dei servizi diventa impellente una Rsa dove possano essere ospitati questi pazienti e liberare San Cesario che a quel punto sarà interamente dedicato al Covid nella fase acuta».
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