Treni senza aria condizionata viaggio nelle fornaci Sud Est

Treni senza aria condizionata viaggio nelle fornaci Sud Est
di Anna Manuela VINCENTI
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Domenica 23 Giugno 2019, 20:19
Il viaggio a bordo dei treni della Sud Est parte alle 14.27 di venerdì scorso. Un treno preso a caso, senza sapere se fa parte di quel 25% di littorine che viaggia senza impianto di climatizzazione o, comunque, non funzionate. Uno sguardo agli orari online sul sito di Trenitalia, la scelta cade sul treno delle 14.27 che dalla stazione ferroviaria di Maglie porta in direzione del capoluogo. Appena varcata l'ingresso della stazione arriva una ventata di aria fresca: fuori le temperature superano i 30 gradi ed è bello riuscire a refrigerarsi per un po'. Un biglietto scritto a penna informa che la «biglietteria è chiusa, utilizzare la macchina self service» per comprare il ticket. Un arrivato nel frattempo spiega passo per passo come comprare il biglietto dall'automatico: le informazioni sono in diverse lingue, almeno tecnologicamente non dovrebbero esserci problemi a comunicare con i turisti stranieri. Dopo pochi minuti, sull'unico binario, arriva il treno proveniente da Gagliano che, nonostante la veneranda età, un'automotrice Fiat degli anni '80, arriva puntuale e le porte si chiudono ma questa volta non giunge nessuna ventata di freschezza. Anzi. Il treno è quasi vuoto, sono occupati solo pochi posti e quasi tutti da turisti stranieri. Nella carrozza fa molto caldo: «Il sistema di climatizzazione è andato in tilt», spiega il macchinista facendo spallette. Il caldo lui se lo becca tutti i giorni per tutta l'estate.
Ma anche gli altri passeggeri hanno un bel bagaglio di esperienza in tal senso. «Noi ormai siamo abituati a soffrire il caldo - racconta rassegnata una ragazza che fa la pendolare -, qui l'aria condizionata funziona raramente». Del treno Gagliano-Lecce, Via Zollino, conosce tutto. È di Bari, ma studia a Tricase prende i treni ogni fine settimana e a volte è costretta a farsi sei ore di viaggio. «È difficile trovare le coincidenze - continua - e spesso per chi parte dopo le 18 non ci sono neanche i treni». Tra una chiacchiera e l'altra, il treno arrivati alla stazione di Lecce in cinquanta minuti, senza grandi ritardi.
Il caldo è davvero tanto, una commissione veloce in città, un caffè in ghiaccio per trovare un po' di ristoro e subito ritorno in stazione, appena in tempo per salire sul treno per il ritorno delle 16.13: è lo stesso di prima, ma ha agganciato il treno per Gallipoli, entrambi vanno a Zollino per poi dividersi in direzioni differenti.
Il treno per Gallipoli è quasi pieno, appena dentro si avverte - quasi amplificata - l'aria rovente del pomeriggio. I finestrini sono aperti, ma non si percepisce nessuna sensazione di frescura, no c'è un alito di vento. Anche nella seconda carrozza l'afa è insopportabile. Il macchinista cerca di giustificare: «Il treno è stato cambiato all'ultimo momento, probabilmente è caldo per quello e l'aria fredda si avvertirà dopo». Mah.
A differenza del viaggio di andata in cui regnava il silenzio e a viaggiare era solo qualche straniero, il treno per la Città bella è tutto un vociare. Passano i minuti, ma il calore non accenna a diminuire. La verità è presto svelata: l'aria condizionata non funziona.
Non si parla solo salentino: in una carrozza ci sono dei ragazzi di Reggio Calabria: «Da noi i treni non arrivano mai in orario ma almeno l'aria condizionata funziona». Nell'altra sei ragazze di Pesaro vanno a Gallipoli per festeggiare l'addio al nubilato di una di loro. Hanno appena postato una stories su Instagram: Afa. Si lamentano: «C'è troppa afa e siamo ancora a giugno, come si viaggerà ad agosto quando sarà pieno di turisti?». Il caldo in effetti rende difficile anche il solo respirare. Le ragazze giovani e solari, nonostante i sorrisi, sono preoccupate per la sposa. «Soffre di pressione bassa e questo caldo è davvero insopportabile - dicono -. Soffriamo di più per via degli sbalzi termici perché, sino ad ora, abbiamo viaggiato sotto zero nelle carrozze di Trenitalia. Era così tanto freddo che abbiamo dovuto indossare cappellini e giubbini». Nell'altra carrozza c'è Francesco fa tutti i giorni la tratta Galatina-Lecce. «La maggior parte delle volte si viaggia senza aria condizionata - dice mostrando il termometro del cellulare che c'è nella carrozza -, ci sono 34° ed oggi non fa molto caldo». Tiene a sottolineare.
A terra accanto a lui una bici piegata: «Mi sposto in bicicletta e su questi treni non c'è lo spazio per le bici - racconta -. A volte mi è stato addirittura chiesto di metterla in alto sul portabagagli. Io continua Francesco- inviterei i politici a farsi un giro su questi treni, invece, di fare proclami e conferenze stampe come quella in cui l'assessore Capone stava di spalle al treno storico. Consiglio di provare di persona l'ebrezza di un treno che sta andando in ebollizione per il troppo caldo e deve fermarsi a Zollino per fare rifornimento di acqua». Racconta anche che spesso per la troppa pioggia i passaggi a livello non si chiudono ed il treno si ferma prima e deve attendere i tecnici di Nardò che lo chiudano.
«Potrei raccontare tante storie - continua il pendolare -. Mi chiedo, ad esempio, perché il personale, credo siano macchinisti, non indossa le magliette di servizio o le divise? Alcuni hanno solo il cartellino altri nemmeno quello».
A Zollino nuovo cambio sul sul treno per Gagliano che dovrebbe riportare a Maglie. Rispetto all'andata è un po' più popolato.
Tra i passeggeri c'è un ragazzo che tutti i fine settimana fa Brindisi-Lecce e giù sino a Gagliano: «Sono contento dice - oggi stiamo viaggiando con questo treno più nuovo, un' automotrice Fiat degli anni 80, e l'aria condizionata qui funziona, ma quante volte viaggiamo senza? Io il caldo proprio non lo sopporto, preferivo quest'inverno quando non c'erano i climatizzatori, ma almeno se ti coprivi stavi al caldo, qui, invece, siamo già vestiti leggeri e di più non possiamo fare».
Un altro signore di Tricase si fa avanti e racconta la sua esperienza della settimana scorsa: «Viaggio spesso per lavoro, ma di solito sino a Lecce mi sposto in macchina, in questo periodo è guasta ed ho deciso di prendere il treno. Sabato - racconta- quando sono partito su quello per Lecce delle 10.25 abbiamo patito enormemente il caldo, due ore sotto il sole rovente, si moriva. Sarebbe bello se i treni fossero più accessibili e se viaggiare fosse più dignitoso, si potrebbero caricare le bici e fare un giro a Lecce con la famiglia. Speriamo che il rinnovo della flotta, tanto sbandierato, avvenga quanto prima. Non si può continuare a viaggiare con questi treni». E l'estate è ancora lunga.
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