Travolto dal camion del collega: Luca muore a 30 anni nel cantiere. Aperta un'inchiesta per omicidio colposo

Travolto dal camion del collega: Luca muore a 30 anni nel cantiere. Aperta un'inchiesta per omicidio colposo
di Valeria BLANCO
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Martedì 13 Aprile 2021, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 18:49

C'è anche un'inchiesta per omicidio colposo per la morte dell'operaio di Collepasso morto sul lavoro ieri in una villa. La tragedia è avvenuta attorno alle 11 di ieri, in una villa sulla strada che collega Aradeo con Noha, frazione di Galatina, in territorio di quest'ultimo comune. Uno degli operai impegnati da qualche mese nei lavori di costruzione di una piscina situata alle spalle della villetta è deceduto sul colpo a seguito dell'impatto con un camion guidato da un collega. A perdere la vita Luca Sedile, operaio di 30 anni di Collepasso. A nulla, per lui, sono valsi i soccorsi allertati dal collega alla guida del camion: i medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.


Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Galatina, i pubblici ministeri Maria Vallefuoco ed Elsa Valeria Mignone, gli ispettori dello Spesal, oltre al medico legale, Alberto Tortorella, a cui è affidato l'incarico di eseguire l'autopsia per chiarire ogni dubbio in merito alla morte del giovane su cui è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo.

La drammatica dinamica


Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, pare che i due operai - che in quel cantiere lavoravano dal mese di dicembre, forse insieme ad altri che però ieri non erano presenti - stessero movimentando della terra attorno alla fossa già scavata, dove era in corso di realizzazione la piscina. A questo punto, secondo il racconto dell'unico testimone oculare della tragedia ascoltato dagli ispettori Spesal, il camion avrebbe avuto un guasto. Sedile si era impegnato nella riparazione. La tragedia è avvenuta in un attimo: forse il cassone mobile del camion lo ha colpito alla testa, facendolo cadere al suolo. L'uomo alla guida del camion, un 51enne di Aradeo, avrebbe detto solo di aver visto un giubbotto per terra e di aver capito solo poco dopo che quello era il collega, ormai deceduto. L'uomo ha poi accusato un malore ed è stato accompagnato in ospedale sotto choc. Sarà riascoltato non appena si sarà rimesso.
Intanto, però, sono partite le indagini per comprendere le modalità in cui il giovane operaio ha trovato la morte e per attribuire eventuali colpe o responsabilità. Da una prima, sommaria, verifica, parrebbe che entrambi gli operai che erano sul cantiere risultassero disoccupati, ma che da domani sarebbero stati assunti da una ditta di Nardò, presso la quale si recheranno gli ispettori dello Spesal per verificare quanto appreso sul posto. Entrambi indossavano dei dispositivi antinfortunistici, che non sono però bastati ad evitare la tragedia. I lavori per la realizzazione della piscina, però, sarebbero stati commissionati dai proprietari della villetta a una ditta di Aradeo che si occupa proprio di scavi, e sulla cui posizione - oltre che sulla relazione con i due operai impiegati effettivamente sul cantiere - bisognerà approfondire.
Intanto, il povero operaio è stato trasferito nella camera mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria che, con ogni probabilità, ne disporrà l'autopsia per chiarire le cause del decesso.
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