Travolta da un autobus sulle strisce: è grave

Il bus sgm che ha investito la donna inglese
Il bus sgm che ha investito la donna inglese
di Valeria BLANCO
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Venerdì 5 Aprile 2019, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 08:36
La sua colpa? Credere di poter attraversare un incrocio senza correre pericoli. Purtroppo, invece, una trentenne irlandese - L.R.M le sue iniziali - si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce dopo essere stata investita da un bus urbano.
L'investimento è avvenuto nella serata di giovedì, attorno alle 21.15 nei pressi della rotatoria del bar Commercio, all'ingresso della città. La ragazza - insegnate di lingua Inglese ai corsi della Oxford, la cui sede si trova a poche decine di metri di distanza - è stata investita dall'autobus urbano mentre attraversava sulle strisce, almeno stando al racconto del collega che era con lei. Probabilmente stava rientrando a casa dopo il lavoro. Sono stati i passanti i primi ad allertare il 118 e far scattata la macchina dei soccorsi: sul posto sono giunte un'ambulanza e un'auto-medica. Le condizioni della donna sono apparse subito gravi, tant'è che la trentenne è stata trasportata a sirene spiegate e in codice rosso e al Pronto Soccorso del Fazzi. Nel frattempo, sul luogo dell'incidente sono arrivati gli agenti della Polizia Municipale che hanno provveduto sia a gestire il traffico - che nel frattempo era andato letteralmente il tilt - che ad effettuare i rilievi, utili poi a ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
L'autobus era condotto da un autista di 54 anni, al quale - come da prassi in casi come questo - sono state effettuate le analisi del sangue per accertare che non fosse alla guida sotto effetto di alcol o di altre sostanze. Le analisi hanno dato esito negativo. Bisognerà ora capire, anche in base al racconto dello stesso autista, se il motivo dell'investimento sia stata una distrazione, un malore, una manovra sbagliata oppure ancora un malfunzionamento del mezzo. Da non sottovalutare anche le condizioni dell'asfalto, reso viscido dalla pioggia che era caduta su Lecce poco prima.
Tutti elementi che saranno valutati nell'ambito delle indagini per la ricostruzione dell'esatta dinamica dell'incidente. Intanto, c'è preoccupazione per la donna che, appena arrivata in pronto Soccorso, è stata sottoposta alla Tac per un forte trauma cranico rimediato nell'impatto con l'asfalto e poi è stata trasferita in Rianimazione, dove si trova tuttora ricoverata in gravi condizioni. I familiari sono stati avvertiti dell'accaduto dal personale della Oxford e nelle prossime ore dovrebbero arrivare a Lecce per prestare alla donna tutta l'assistenza e il supporto di cui ha bisogno.
Resta l'amarezza per l'accaduto e la consapevolezza di quanto possa essere complicato - e persino pericoloso - essere un pedone a Lecce, tra strisce ormai sbiadite che a malapena si intravedono, automobilisti prepotenti, attraversamenti fuori norma perché posti troppo vicino agli incroci. Condizioni che aggravano la situazione dei pedoni, annoverati da tutte le statistiche sull'incidentalità nella categoria degli utenti deboli della strada.
Gli ultimi dati disponibili sui sinistri stradali sono quelli dell'Aci e riguardano il 2017, anno in cui tra Lecce e provincia gli incidenti sono stati, in totale, 1.757 di cui 36 mortali che hanno causato 41 decessi. Ammontano a 2.839 in tutto le persone rimaste ferite, in Puglia, in un incidente stradale nel corso dell'anno e c'è da rimarcare come il 9,4% degli incidenti registrati in Puglia nel 2017 riguarda incidenti tra veicolo e pedone. Stando a questi numeri, l'indice di mortalità dei pedoni (calcolato da Asset Puglia - Agenzia regionale strategica per la sviluppo ecosostenibile del territorio), pari a 3,1 morti ogni cento incidenti per investimento di pedone, è di quasi cinque volte superiore rispetto a quello degli occupanti di autovetture, che è pari invece allo 0,7%. Gli utenti vulnerabili, tra i quali oltre ai pedoni ci sono ciclisti e motociclisti, sono più esposti al rischio rispetto ad altre tipologie di utenti, soprattutto per la mancanza di protezioni esterne come l'abitacolo di un veicolo. Cosa che impone ai pedoni l'uso di infinite cautele quando sono per strada e che dovrebbe suggerire agli automobilisti una condotta più prudente quando sono al volante, soprattutto nel centro cittadino.
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