Spari e minacce a un pescatore che difese un gruppo di ragazzini: arrestato un 36enne

I fatti risalgono allo scorso agosto

Spari e minacce a un pescatore che difese un gruppo di ragazzini: arrestato un 36enne
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 17:21

La Squadra mobile di Lecce ha dato esecuzione all'alba di oggi ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Lecce, su richiesta della
Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un 36enne, ritenuto l’autore dell’aggressione e delle minacce subite da un anziano pescatore, oltre che del danneggiamento, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, del portone d’ingresso dell’abitazione e di un’autovettura di proprietà del cittadino che aveva difeso l’anziana vittima.


Minacce e botte lo scorso agosto


Secondo la ricostruzione operata dai detective della Questura di Lecce, l’arrestato, già
conosciuto dalle forze dell’ordine, per futili motivi ed in presenza anche di minori lo scorso 15
agosto, sul lungomare della Marina di Torre Rinalda, ha minacciato e picchiato un anziano pescatore che aveva osato “redarguire” il comportamento minaccioso tenuto dall'uomo verso alcuni ragazzini che giocavano sulla riva.

Spari contro l'abitazione


L’intervento di altri cittadini ha evitato conseguenze gravi per la vittima. Ma proprio a causa
dell’intromissione di questi ultimi nel sedare l’aggressione, l'uomo è tornato più tardi armato di una rivoltella, per esplodere diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del portone della dimora e dell’autovettura di proprietà delle persone che avevano difeso il pescatore, danneggiandoli, per poi fuggire.


Gli agenti della Sezione antirapina della Squadra mobile, intervenuti a seguito degli episodi, si sono
immediatamente concentrati sull’analisi dei filmati delle telecamere ubicate nel luogo teatro degli
eventi e sulle testimonianze delle vittime e di alcuni testimoni rintracciati. L’Autorità Giudiziaria, condividendo le ipotesi investigative formulate dalla polizia giudiziaria, ha
emesso nella mattinata di ieri il provvedimento di custodia cautelare in carcere, contestando
all’indagato, tra le altre cose, le minacce, il danneggiamento ed il porto in luogo pubblico dell’arma,
con l’aggravante, tra l’altro, di aver agito per futili motivi e con metodo mafioso. 

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