Torre Pali, a fuoco il ristorante Hakuna Matata. Danni ingenti e l'ombra del dolo

Il bar bruciato
Il bar bruciato
di di Valeria BLANCO
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Venerdì 22 Febbraio 2019, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 19:26

L'allarme è scattato attorno alle 18 di ieri pomeriggio, a causa dell'odore acre del fumo che si stava diffondendo un po' ovunque a Torre Pali. Le fiamme, altissime, si vedevano da diverse decine di metri di distanza: c'è voluto poco, ai rari passanti, a capire che a bruciare era il bar e ristorante Hakuna Matata di via Attendolo.

L'intervento. Così, è partita subito la chiamata al 115. In pochi minuti sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Ugento e i colleghi di Gallipoli con l'autobotte. E sono state necessarie diverse ore di lavoro per spegnere un incendio di grandi proporzioni, che ha causato diverse migliaia di euro di danni, ma che per fortuna non ha causato feriti né vittime. Il locale era chiuso dalla fine del 2017, ma al suo interno c'erano ancora tutte le attrezzature. In passato il bar era stato molto frequentato, anche grazie alle feste e agli aperitivi danzanti a due passi dal mare che attiravano sia turisti in vacanza nel circondario che salentini.



I danni. Le fiamme hanno intaccato una parte della cucina, ampia una ventina di metri quadri, distruggendo i frigoriferi, i mobili ed altri elettrodomestici. Il calore ha deformato anche il soffitto di una struttura prefabbricata, realizzata in gran parte in materiale coibentato. La sala attigua, quella adibita a bar, è stata risparmiata dalle fiamme, ma il fumo nerissimo ha comunque annerito soffitto e pareti. I danni sono ingenti: a una prima stima, si parla di non meno di trentamila euro.

Le indagini. Sebbene i vigili del fuoco non abbiano trovato tracce di liquido infiammabile, è impossibile non pensare al dolo: l'energia elettrica era stata staccata da tempo e all'interno della struttura non c'era più nemmeno un contatore. Dettaglio che permette di escludere l'ipotesi del corto circuito. Proprio per questo, i caschi rossi hanno chiesto l'intervento dei carabinieri di Salve, arrivati per un sopralluogo insieme con il proprietario della struttura, un uomo di Presicce, incensurato. Dai primi riscontri, pare che all'arrivo dei pompieri la porta d'ingresso della cucina fosse già aperta: impossibile, però, determinare al momento se fosse stata lasciata così da un ipotetico piromane dopo aver appiccato il fuoco oppure se la porta si sia aperta a seguito del calore causato dalle fiamme. Questo ed altri dubbi li chiariranno i carabinieri di Salve e i colleghi dell'Aliquota operativa del Norm di Tricase, che hanno avviato le indagini, rese più complicate dal fatto che la struttura era sprovvista di un sistema di videosorveglianza. 
 
 

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