Guerra tra clan dietro il tentato omicidio Afendi: scatta un fermo a Casarano

Guerra tra clan dietro il tentato omicidio Afendi: scatta un fermo a Casarano
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Domenica 3 Novembre 2019, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 09:44

Un'indagine veloce e mirata che ha portato all'arresto di colui che sarebbe l'esecutore materiale del tentato omicidio di Antonio Afendi, avvenuto nella serata di venerdì della scorsa settimana a Casarano. Si tratta di Giuseppe Moscara, 24 anni, detto "Mozzarella". I carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Casarano, diretti dal Colonnello Paolo Dembech, hanno eseguito il fermo emesso dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi e dai sostituti Massimiliano Carducci e Maria Vallefuoco.
 


Il giovane è accusato di aver fatto parte del commando che ha sparato 35 colpi di Kalashnikov e di fucile a pallettoni contro Afendi, riuscito a salvarsi per miracolo.
La vittima, 28 anni, del posto, è riuscita a sfuggire alla morte scappando dallo sportello del passeggero della sua Volkswagen Golf, crivellata di colpi in pieno centro abitato.

Provvidenziali per l'individuazione dell'autore dell'agguato le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza del supermercato Conad, poco lontano dal luogo della sparatoria. Attraverso l'utilizzo di un apposito software è stato possibile ricostruire l’esatto volto dell’autore.
Un cerchio chiuso dalla ricostruzione della scena malavitosa della zona, dove negli ultimi tre anni il boss Potenza è stato assassinato e il suo storico rivale, Tommaso Montedoro, ha deciso di collaborare con la giustizia.

Dopo la disarticolazione della cellula mafiosa facente capo a Monteoro, Antonio Amin Afendi, tra gli ultimi sodali del contrapposto clan Potenza, della cui moglie è ora convivente, avrebbe cercato di acquisire il controllo delle attività criminose della zona, in particolare il traffico delle sostanze stupefacenti; proprio in tale ambito sarebbe quindi maturato l’attentato, dall’evidente matrice e con modalità mafiose.
La sparatoria è infatti avvenuta in pieno paese. Con l’utilizzo di più armi delle quali almeno un fucile mitragliatore da guerra.

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Gli assalitori sono stati visti salire su una Punto dopo l'incendio nei pressi di un centro commerciale di Cavallino e dirigersi verso la tangenziale per Brindisi. Moscara, subito dopo il delitto, si è allontanato dal Salento recandosi in Campania regione in cui è presumibile che possa fruire di appoggi da parte di esponenti della criminalità organizzata. 

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