Era ancora vivo quando il compattatore lo ha schiacciato, riducendo il suo corpo a brandelli. Gli accertamenti effettuati nelle ultime ore in relazione alla scomparsa di Andrea Ferrari - il 43enne di Taviano ritrovato poi cadavere all’interno di un compattatore in una ditta di Galatone - permettono di escludere che si sia trattato di un omicidio. Molto più probabile che l’uomo, che viveva con i genitori a Taviano, abbia voluto togliersi la vita e abbia scelto una modalità tanto insolita quanto terrificante.
L'autopsia
Ieri l’esame autoptico su quel che resta del corpo dell’uomo - effettuato dal medico legale Ermenegildo Colosimo nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce - ha chiarito qualche dubbio sulla morte di Ferrari. L’uomo si era allontanato da casa il giorno di Capodanno, dicendo di voler fare una passeggiata a Gallipoli.
Le indagini
Da qui sono partite indagini lampo che hanno permesso agli inquirenti di collegare la denuncia di scomparsa dell’uomo, risalente al giorno precedente, con la presenza della sua Renault Clio nei pressi del supermercato, e infine con la scoperta del cadavere.
Già nel tavolo per la ricerca delle persone scomparse convocato dalla prefettura il giorno prima era emerso un particolare inquietante, che ha fatto subito pensare al suicidio: la sera del 31 dicembre l’uomo era stato notato nei pressi del compattatore di un altro supermercato, questa volta a Taviano. Ma in questo caso i dipendenti lo avevano notato ed invitato ad allontanarsi per evitare pericoli. Il giorno di Capodanno, invece, nessuno - se non l’occhio delle telecamere - ha visto il 43enne entrare nel cassone dove poi avrebbe trovato la morte.
Attesa per i funerali
Ieri, dopo l’autopsia, il corpo è stato restituito alla famiglia: oltre al padre e alla madre, pensionati, Andrea lascia un fratello più giovane. I funerali si svolgeranno con ogni probabilità a Taviano nella giornata di domani.