Reagisce con violenza all'invito a indossare la mascherina: «Vi ammazzo», e picchia i titolari della tabaccheria: condannato

Reagisce con violenza all'invito a indossare la mascherina: «Vi ammazzo», e picchia i titolari della tabaccheria: condannato
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 20:48

Tre anni, 11 mesi ed una multa di 1.600 euro sono stati inflitti con il rito del patteggiamento all'uomo accusato di avere picchiato le due persone che il 12 gennaio scorso lo avevano invitato ad uscire da una tabaccheria di Taviano poiché non indossava la mascherina di protezione individuale, come disposto dalle norme di contenimento della pandemia da Covid-19. Ismail Muka, 56 anni, è stato ritenuto responsabile anche di rapina, nonché di evasione dagli arresti domicliari per essere andato a regolare i conti con chi aveva chiesto l'intervento dei carabinieri.

Un comportomento violento, ha confermato il processo, poiché l'imputato risponde di avere cercato prima di colpire con un pugno il titolare della tabaccheria e poi di avere estratto un coltello dal marsupio per ferire lui e la figlia. Brandendo il coltello avrebbe poi proferito queste frasi: «Io ti ammazzo... mi hai fatto cadere il tabacco..... Mo’ mi date un altro pacco di tabacco, una schedina del Superenalotto ed un accendino altrimenti vi ammazzo».

Costringengendoli, in questo modo, a consegnargli quanto chiesto.

LA RITORSIONE
Non contento, il giorno dopo era evaso dai domiciliari per andare a consumare una ritorsione: così si era presentato nuovamente nella stessa tabaccheria. Con queste parole, ha sostenuto l'accusa, rivolte alla figlia del titolare: «Tu non dovevi fare la denuncia, ti aspetto vicino casa, so dove abiti. Ti scanno e ti faccio a pezzi. Dì a quello st....o di tuo padre che è uomo morto. Ho già chiamato i miei amici e gli ho detto che vi devono uccidere. In questo paese comando io. Non è finita qui i carabinieri mi hanno tolto anche il tabacco e non ho fumato. Me la pagherete cara, vi uccido tutti».

La pena è stata concordata dall'avvocato difensore Biagio Palamà con la Procura di Lecce ed è stata ritenuta congrua dal giudice per l'udienza preliminare Michele Toriello. 

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