Attentato nella notte: a fuoco le auto del vicesindaco

Attentato nella notte: a fuoco le auto del vicesindaco
di Attilio PALMA
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Lunedì 7 Agosto 2017, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 18:13
TAVIANO - [FIRMA]<HS>
[/FIRMA]Taviano scossa, nella notte tra domenica e lunedì, da un attentato: quello ai danni del vicesindaco Francesco Pellegrino, 51enne, al quale sono state bruciate due auto.
Un episodio studiato e mirato, chiaro ed inequivocabile: chi ha agito voleva colpire in maniera dura. Non un semplice avvertimento, ma un gesto distruttivo che provocasse danni e terrore. L’inquietante episodio è avvenuto intorno alle 5 dell’altra mattina a Posto Racale dove l’assessore, che di professione è avvocato civilista e penalista, vive con la moglie Serena (avvocato civilista anche lei) e le due figlie di 4 e 7 anni.
Stando alla ricostruzione dell’inquietante episodio compiuta dai carabinieri di Racale e Taviano - diretti rispettivamente dai marescialli Claudio Fracasso e Massimo Di Maio, insieme ai colleghi della compagnia di Casarano guidati dal capitano Clemente Cosimo Errico - gli ignoti malviventi si sarebbero introdotti nel viale antistante l’abitazione scavalcando il muro di recinzione che circonda l’area. Una volta dentro la pertinenza della casa, approfittando dell’oscurità e del silenzio della notte, hanno cosparso di liquido infiammabile le due vetture che erano parcheggiate all’interno, una Range Rover Evoque acquistata da circa tre mesi e una Fiat 500L, utilizzata dalla moglie del vicesindaco.
Completato il blitz, incuranti di quanto sarebbe potuto avvenire, il responsabile o i responsabili dell’attentato hanno appiccato il fuoco e poi hanno velocemente abbandonato la scena, perdendosi tra le campagne. La villetta è infatti incastonata tra Taviano e Racale, in periferia. Le fiamme si sono alimentate nel giro di pochi minuti ed erano già alte quando Pellegrino si è accorto di quanto stava accadendo. La sua prima preoccupazione è stata quella di far allontanare la moglie e le due figlie, comprensibilmente terrorizzate, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, nel frattempo allertati con una concitata chiamata al 115.
Sono stati minuti di terrore, anche perché il rogo ha rischiato di propagarsi nei pressi del barbecue a cui era collegata una bombola di gas e che si trovavano poco distante dalle auto. L’intervento dei pompieri ha domato l’incendio circoscrivendolo e scongiurando conseguenze peggiori, ovvero che le fiamme potessero intaccare la bombola del gas e l’abitazione.
Le fiamme hanno distrutto le auto, danneggiato la parte posteriore di uno scooter e la pavimentazione del viale. I danni, che a un primo calcolo dovrebbero essere superiori ai 50mila euro, sono coperti da assicurazione, polizza che Pellegrino sottoscrive ormai da anni. Le indagini da parte dei militari sono appena iniziate e per il momento non possono contare su riprese filmate, poiché nei pressi dell’abitazione non erano presenti impianti di videosorveglianza. La pista più probabile è che l’intimidazione sia legata all’attività amministrativa di Pellegrino. La furia potrebbe essere scattata di fronte al diniego a qualche richiesta (a cui più di un amministratore comunale è sottoposto) di contributi assistenziali da parte di qualche cittadino, anche se non è una delega di sua competenza: si tratta solo di ipotesi investigativa. Pellegrino, che cura le deleghe ai Lavori Pubblici, Riqualificazione del centro storico, Personale e Servizi cimiteriali è impegnato su vari fronti a livello politico-amministrativo e a livello professionale, essendo un legale piuttosto noto.
I carabinieri vagliano ogni possibile strada che possa condurre ad una spiegazione del gesto che getta un alone di preoccupazione e sgomento a Taviano. Potenzialmente, la delega ai Lavori Pubblici è sempre delicata, ma in questa fase delle indagini non sembrerebbero esserci situazioni tali da fornire una chiave di lettura all’attentato.
L’attuale maggioranza di Taviano Insieme è stata eletta nel giugno dello scorso anno ed è guidata dal sindaco Giuseppe Tanisi. Francesco Pellegrino era stato candidato sindaco nel 2011, ma venne sconfitto da Carlo Portaccio, andando quindi a sedere tra i banchi della minoranza per cinque anni.

 
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