Tasse, arriva il condono per 1.250 cause pendenti: ecco come aderirvi

Una panoramica della città
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di Paola ANCORA
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Mercoledì 3 Aprile 2019, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 11:34
Per 1.250 contenziosi tributari pendenti - in ogni grado di giudizio, fino alla Cassazione - arriva il condono fiscale. Cioè la possibilità di chiudere ogni "guerra legale", senza pagare sanzioni e interessi, ma saldando dal 5 al 100% dell'imposta oggetto di lite. La percentuale da pagare dipenderà dallo stato in cui si trova il contenzioso e dalle sentenze eventualmente emesse fino al 24 ottobre 2018.
l Comune di Lecce ha dunque aderito alla possibilità di definizione agevolata delle pendenze, prevista con una legge dell'autunno scorso. Le tasse oggetto della misura sono Ici, Imu, Tasi, Tarsu, Tares, Tari, Icp (ingiunzioni di pagamento). E per gli importi superiori ai 1.000 euro è prevista anche la rateizzazione della somma da pagare, per un massimo di venti rate trimestrali: la prima dovrà essere saldata entro il 31 agosto prossimo. Quelle successive il 30 novembre, il 28 febbraio e il 31 maggio di ogni anno, con applicazione degli interessi calcolati soltanto a partire dall'1 giugno 2019. 
Con l'approvazione della delibera contenente il regolamento per la definizione agevolata delle liti pendenti, il commissario prefettizio leccese Mauro Sodano ha anche stabilito la sospensione fino al 31 luglio dei termini di impugnativa delle sentenze, sia per il Comune che per i contribuenti, in attesa che ciascuno possa decidere se aderire alla manovra oppure no. 
Cosa prevede il Regolamento? Innanzitutto che il contribuente presenti una singola domanda per ogni atto impugnato. Poi - come si diceva - che si possa pagare dal 5 al 100% dell'imposta, in base allo stato in cui si trova il contenzioso. 
In particolare, si dovrà pagare il 100% della tassa - senza sanzioni e interessi - nel caso in cui il contribuente abbia perso il ricorso presentato o nel caso in cui il ricorso sia stato notificato, ma non ancora depositato o trasmesso alla segreteria della commissione tributaria.
Si pagherà il 90% dell'imposta in quattro casi: se il ricorso è iscritto in primo grado, in attesa di fissazione dell'udienza; se è già stato discusso in primo grado ed è in attesa di pronuncia; se, sempre in primo grado, è stato sospeso per via di una causa pregiudiziale; se è stato riassunto in commissione tributaria regionale dopo una sentenza di rinvio della Corte di Cassazione.
E' dovuto invece il 40% dell'imposta se il Comune ha perso in primo grado, percentuale che scende al 15% se l'ente è risultato soccombente in secondo grado. 
Si pagherà il 5% per le liti pendenti in Cassazione, ma nelle quali il Comune sia risultato perdente in tutti i precedenti gradi di giudizio.
Il Comune potrà accettare o rifiutare l'adesione alla definizione agevolata della lite. E notificherà la sua scelta a ogni contribuente entro il 31 luglio. L'intero Regolamento si trova sul sito del Comune, www.comune.lecce.it.
«Si tratta di un'ottima notizia» ha commentato, in una nota, il presidente dello Sportello dei Diritti, Gianni D’Agata.
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