"Tap e Snam, la voce dei Comuni coinvolti deve essere decisiva"

Palazzo Carafa
Palazzo Carafa
di Paola ANCORA
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Giovedì 26 Ottobre 2017, 17:01
C’è una mobilitazione di sindaci non direttamente interessati ai progetti, che vogliono dialogare con i promotori di quel progetto. Poi c’è una comunità di sindaci di Comuni direttamente coinvolti nei progetti, che pongono il problema della compatibilità urbanistica e ambientale di quelle proposte. E la sensazione è che, in questo coro di voci, quella dei Comuni direttamente interessati dal metanodotto Snam che si connetterà a Tap, sia marginale, invece deve essere decisiva». Rita Miglietta è assessore all’Urbanistica del Comune capoluogo. È lei ad aver confezionato lo studio in base al quale, lunedì scorso nella conferenza dei servizi convocata a Roma, Palazzo Carafa ha espresso parere contrario alla realizzazione della condotta Snam, «recuperando un grave ritardo nella procedura». Si è trattato, infatti, del primo e unico provvedimento inerente il progetto della condotta che per 22 chilometri attraverserà il territorio leccese, fra aree Sic, boschi, aree archeologiche e Parchi regionali.
«Il Salento – riflette Miglietta - ha bisogno di costruire politiche territoriali integrate, dove le prossimità fisiche, che incidono direttamente sulla vita quotidiana delle persone, devono contare di più di alleanze poco strategiche. Per questo – insiste - l’attuale dibattito rischia di diventare un vero cortocircuito, minimizzando le forti connessioni dei territori direttamente interferiti dall’opera che, non a caso, per ragioni afferenti i caratteri strutturali del paesaggio, si sono espressi tutti con parere urbanistico sfavorevole».
Se in queste ore il Salento dibatte e si scontra domandandosi se sia o meno legittimo che i sindaci dei Comuni non interessati all’approdo di Tap e al passaggio della condotta Snam siedano al tavolo delle compensazioni, Miglietta mette a fuoco alcuni nodi di questa vicenda, politici, istituzionali e di carattere tecnico e urbanistico, sottolineando peraltro come «non risulta che l’amministrazione di Lecce sia stata invitata al tavolo tenutosi in Provincia» fra una decina di sindaci i cui territori sono estranei al passaggio sia di Tap che di Snam.
Il primo punto focalizzato dall’assessore: «In Conferenza dei Servizi – spiega – abbiamo chiesto a Snam se esiste un vincolo fra queste due opere, progettate e proposte separatamente. Ci è stato risposto che il metanodotto è stato pensato per potenziare la rete del gas lungo la dorsale adriatica. Dunque, potremmo trovarci ad avere un enorme ed enormemente impattante cantiere di interconnessione, senza sapere a cosa ci si deve connettere». Alla condotta Snam, in futuro, non è escluso si collegheranno anche altri gasdotti, come quello di Igi Poseidon con approdo a Otranto o altri in fase solo progettuale.
Secondo punto. «Su tutti i Comuni invitati a esprimersi, si ripercuote un impatto cumulativo dei progetti Snam e Tap, effetti che derivano dalla scelta non condivisibile di scegliere San Foca come approdo. E con la schizofrenia del confronto di questi ultimi tempi – attacca Miglietta – si sta tradendo la difesa dell’identità dei luoghi perché la spiaggia di San Foca è diversa da quella di Andrano, così come gli uliveti leccesi sono diversi da quelli del Parco di Otranto e Santa Maria di Leuca».
Ancora. Per il Comune di Lecce ha sbagliato anche la Regione, a porre sul tavolo del Governo il solo tema delle tariffe energetiche: «Ci sono anche altri temi che i Comuni sono pronti a esporre e anziché deliberare subito, pur avendo 30 giorni di tempo, sarebbe stato utile un tavolo con gli Enti locali interessati, per esaminare l’incisività dell’impatto e la complessità del ristoro». Ristoro che, per l’assessore leccese, dovrebbe essere discusso a «un tavolo con il ministero, la Regione e i Comuni interessati dai progetti, nel nostro caso quello di Snam». Tanto più che «non è così semplicemente quantificabile una compensazione, che per Lecce non può avvenire soltanto a mero ristoro economico degli alberi espiantati e che potrebbero non riattecchire, ma deve andare oltre perché l’impatto negativo sul nostro territorio è altissimo: la condotta Snam incide su un’area ad alta valenza ambientale. E condizionerà pesantemente il futuro del territorio leccese. Serve, quindi, una analisi dettagliata di ogni aspetto». È in questa cornice che, per Miglietta, «la voce più importante nel confronto di questi giorni deve essere la nostra».
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