Tap, tensioni nella notte tra attivisti e forze dell'ordine
bloccati tutti gli accessi al presidio

Tap, tensioni nella notte tra attivisti e forze dell'ordine bloccati tutti gli accessi al presidio
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Lunedì 13 Novembre 2017, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 21:00

Ritorna la tensione nel cantiere Tap a San Foca di Melendugno, dove dalla scorsa notte è in corso un'operazione di pubblica sicurezza da parte delle forze di polizia finalizzata a consentire lo stoccaggio del materiale e dei mezzi per i lavori di ultimazione della fase zero del cronoprogramma di realizzazione del terminale del gasdotto che poterà il gas dal mar Caspio in Europa attraverso l'Italia.
Il blitz ha coinvolto circa 250 uomini, parte dei quali provenienti dai reparti mobili delle forze di polizia, che hanno creato un cordone intorno all'area cantiere. Gli aderenti a No Tap di fatto non hanno potuto raggiungere il presidio che da tempo si tiene davanti ai cancelli del cantiere, essendo state bloccate tutte le strade di accesso, anche quelle interpoderali. Impossibile transitare sulla strada provinciale che da Melendugno conduce a San Foca. Una ventina gli attivisti che già si trovavano sul posto, ai quali è stato impedito di allontanarsi dal luogo dove si trovano.
Nell'area cantiere gli operai hanno installato già le torri faro. I lavori riguardano la riperimetrazione dell'area cantiere dove sarà creata una zona cuscinetto con delle barriere New Jersey e l'innalzamento delle recinzione del cantiere, poi si procederà con la realizzazione della strada di accesso al cantiere. Tutte operazioni saranno presidiate a partire da oggi con un servizio specifico h24 dalle forze dell'ordine. In sostanza sarà attivato un presidio permanente da parte delle forze dell'ordine a garanzia del proseguimento dei lavori specie in previsione dell'inizio dello scavo per la realizzazione del pozzo di spinta.
Le forze di polizia, intervenute nella zona, si legge in una nota della Polizia di Stato, hanno avuto modo di constatare come tutta l'area fosse stata vandalizzata. «Quasi tutti i muretti a secco, peraltro sottoposti a vincolo paesaggistico, adiacenti alle strade interpoderali, sono stati distrutti da appartenenti al Movimento No Tap - prosegue la nota -, per realizzare barricate e ostacoli per impedire il transito dei mezzi di cantiere, insieme ad un bagno chimico collocato nelle adiacenze del presidio No Tap». «Dopo la rimozione degli ostacoli con mezzi meccanici e dopo l`ingresso nell´area di cantiere - si legge sempre nella nota -, è stata completata la collocazione delle torri faro ed è stato avviato il trasporto dei materiali necessari per la posa in opera della recinzione. Tutto si è svolto senza particolari criticità, nonostante la presenza di un numero imprecisato di attivisti dispersi nella boscaglia, che si sono mantenuti a distanza senza entrare in contatto con le Forze dell´Ordine, anche per la disposizione strategica delle Forze di Polizia impiegate al fine di assicurare la necessaria di sicurezza alle attività di trasporto sia dei materiali che delle maestranze».


 

 

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