Pietre contro i mezzi del cantiere
Operai bloccati: interviene la Digos

Pietre contro i mezzi del cantiere Operai bloccati: interviene la Digos
di Valeria BLANCO
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:47
«Serve gente al presidio». Il tam tam parte su Facebook nel primo pomeriggio e alle 16 c’è già una ventina di persone al presidio No-Tap di San Basilio. Manifestanti pacifici davanti ai cancelli, a gridare slogan che inneggiano al Salento libero dalle imposizioni della multinazionale al lavoro sul gasdotto.
Ma qualcosa deve essere successo se con il passare dei minuti la tensione ha iniziato ad alzarsi. Tutto è partito da un petardo lanciato nel cantiere - erano le 16.15 - all’indirizzo degli operai che nel frattempo stavano svolgendo attività di manutenzione e di preparazione alla fase successiva dei lavori. Un lavoro “pulito”, insomma, senza l’uso di martelli pneumatici e quindi senza eccessivi rumori. Ieri gli operai impegnati nel cantiere Tap avrebbero anche dovuto montare, al di sopra della recinzione, una rete simile a quelle che si vedono nei campi di calcio, studiate per impedire che eventuali oggetti lanciati all’interno raggiungano e feriscano le persone.
Ma l’operazione non si è potuta completare, perché al primo petardo è seguito il lancio di una prima pietra. Poi ne è arrivata una seconda, più grossa, che ha colpito il camion della ditta che si sta occupando della manutenzione delle torri faro, scheggiandone un finestrino. Il lancio di pietre è proseguito per qualche minuto.
 
Nel frattempo, i manifestanti hanno risposto agli appelli su Facebook e il loro numero ha continuato a crescere. Al grido di «Questa sera non si entra e non si esce», già nel pomeriggio si sono posizionati davanti ai cancelli, riuscendo a far sospendere le attività da e verso il cantiere, mentre all’interno gli operai hanno continuato a lavorare.
All’esterno, davanti a un cancello è stato acceso un piccolo fuoco, che ha contribuito a rendere difficoltosa l’uscita agli operai che, finito il proprio turno di lavoro, attorno alle 20 hanno provato a rientrare a casa con i propri mezzi. Una ventina di operai - cioè quelli che dovevano riportare i mezzi nella ditta - sono invece rimasti bloccati fino alla tarda serata.
A tutela della sicurezza diverse pattuglie dei carabinieri e gli agenti della Questura che, quando la tensione ha iniziato ad alzarsi, hanno chiesto l’intervento di rinforzi. Alla fine, attorno alle 21, le forze dell’ordine sono riuscite a ristabilire la calma e a far uscire dal cantiere gli ultimi operai rimasti bloccati dentro. Intanto, al vaglio della Digos ci sono i filmati delle videocamere di sorveglianza che dovrebbero aiutare gli agenti a individuare i violenti.
 
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