Tac mai acquistate, il caso in Parlamento: «Verifiche sui fondi»

Tac mai acquistate, il caso in Parlamento: «Verifiche sui fondi»
di Maddalena MONGIO'
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Giovedì 21 Aprile 2016, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 11:39
Fondi europei persi, il caso finisce in Parlamento condito da sconcerto e indignazione. All’indomani della notizia che la Asl di Lecce ha perso circa 12 milioni di euro (per l’esattezza 11.908.762,91 pari al 27 per cento dell’intero finanziamento) relativi ai Fondi Fesr 2007/2013 il deputato di centrodestra, Rocco Palese, ha inviato un’interrogazione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere una verifica sull’utilizzo dei Fondi (sia Fesr che quelli sull’edilizia sanitaria che fanno capo all’articolo 20 della legge 67/88) nelle Asl pugliesi e in quella di Lecce in particolare. E non solo. Palese ha presentato una seconda interrogazione sull’ecografo di Gagliano del Capo rotto da gennaio e mai riparato, mentre la Asl si è lasciata sfuggire l’occasione per acquistarne ben 16. E sempre dal centrodestra il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Andrea Caroppo, ha chiesto che il presidente della Regione, Michele Emiliano, il direttore del dipartimento della Salute, Giovanni Gorgoni, il direttore generale della Asl di Lecce, Silvana Melli, riferiscano in Commissione regionale sanità su quanto avvenuto. E Maurizio Buccarella, senatore del M5S passa la palla ai consiglieri regionali pentastellati: «Essendo a conoscenza di destinazioni di spesa di parte dei fondi europei operate affrettatamente negli ultimi mesi e della cui utilità pubblica è lecito dubitare, sto per interessare i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle perché promuovano in Regione ogni iniziativa volta a garantire trasparenza sulla azione amministrativa della Asl Lecce con riferimento ai suddetti Fondi Fers».
Tuoni, fulmini e saette arrivano da Federica De Benedetto, vice coordinatrice regionale Forza Italia Puglia: «Alla Puglia serve un assessore alla Sanità a tempo pieno, non un presidente che ne esercita le funzioni tra un tweet e l'altro, mentre ingaggia un duello con il Premier. Dopo la bocciatura del piano di riordino, apprendiamo dalla stampa dei quasi dodici milioni di euro di fondi europei persi dalla Asl di Lecce. Una cifra che rappresenterebbe ben il 27% del totale e grazie alla quale sarebbe stato possibile dotare le nostre strutture ospedaliere di Tac, ecografi ed attrezzature all'avanguardia. Non è questa la “Puglia migliore” tanto decantata e ci auguriamo che - onde evitare altre “sviste” - Michele Emiliano restituisca presto ad un assessorato così complesso la dignità che merita designando una figura competente che possa occuparsene senza altre distrazioni».
Palese, e non solo lui, pensa ai risarcimenti che sarebbero dovuti ai cittadini: «Lo scandalo della sanità pugliese degli ultimi 11 anni meriterebbe di essere oggetto di una vera propria class action dei cittadini contro la Regione. Oggi si scopre che la sola Asl di Lecce (ma nelle altre è pure peggio), per incapacità gestionale, ha perso ben 12 milioni di euro di fondi europei destinati all'acquisto di apparecchiature come Tac ed ecografi». E rincara la dose ricordando gli oltre «600 milioni di euro per l'edilizia sanitaria che restano inutilizzati, non può essere liquidato con un “da oggi si cambia”, bisogna individuare e punire i responsabili e i “mandanti”».
Caustico anche Caroppo: «La Asl di Lecce ha perso ben 12 milioni di euro: è una pagina vergognosa che offende gravemente tutti i pugliesi e della quale Emiliano dovrebbe chiedere quantomeno scusa. Il Presidente Emiliano si lamenta spesso dell’insufficienza dei fondi sanitari nazionali, arrivando a chiedere il sostegno dell’opposizione per portare avanti una battaglia, ma come Regione siamo davvero poco credibili nel chiedere ulteriori risorse, se quelle disponibili fanno questa vergognosa fine».
 
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